De Viti De Marco, Antonio
De Viti De Marco, Antonio (vedi foto)
(Lecce, 1858 - Roma, 1943)
Economista e politico italiano, è stato uno dei più rappresentativi studiosi e teorici della scuola italiana di scienza delle finanze, materia che insegnò a Camerino, Macerata, Pavia e Roma.
Nel 1931, tuttavia, abbandonò l'insegnamento in seguito al suo rifiuto di giurare fedeltà al partito fascista.
Dal 1890 al 1913 diresse il Giornale degli economisti arricchendo con le sue pubblicazioni l'analisi economica di quel periodo.
L'opera di De Viti De Marco più famosa nell'ambito dell'analisi della finanza pubblica è rappresentata dai Principi di economia finanziaria in cui l'economista concentra la sua attenzione sul problema della determinazione della spesa pubblica (v.) e sulla ripartizione dell'onere fiscale. Tale opera diede una svolta definitiva all'approccio volontaristico nello studio della scienza delle finanze e introdusse il concetto di ammortamento automatico della spesa pubblica.
(Lecce, 1858 - Roma, 1943)
Economista e politico italiano, è stato uno dei più rappresentativi studiosi e teorici della scuola italiana di scienza delle finanze, materia che insegnò a Camerino, Macerata, Pavia e Roma.
Nel 1931, tuttavia, abbandonò l'insegnamento in seguito al suo rifiuto di giurare fedeltà al partito fascista.
Dal 1890 al 1913 diresse il Giornale degli economisti arricchendo con le sue pubblicazioni l'analisi economica di quel periodo.
L'opera di De Viti De Marco più famosa nell'ambito dell'analisi della finanza pubblica è rappresentata dai Principi di economia finanziaria in cui l'economista concentra la sua attenzione sul problema della determinazione della spesa pubblica (v.) e sulla ripartizione dell'onere fiscale. Tale opera diede una svolta definitiva all'approccio volontaristico nello studio della scienza delle finanze e introdusse il concetto di ammortamento automatico della spesa pubblica.