Criterio della minimizzazione del gettito delle imposte
Criterio della minimizzazione del gettito delle imposte
Criterio attraverso il quale è possibile valutare la capacità di un'imposta di ridurre il volume di spesa privata.
La visione dell'imposta come strumento restrittivo della spesa privata discende dall'impostazione economica keynesiana (v. Keynes), secondo la quale le imposte, attraverso il controllo della domanda aggregata (v.), consentono il mantenimento della piena occupazione delle risorse. Inoltre, agendo sulle spese private, esse consentono, altresì, la minimizzazione del gettito. Quest'ultima costituisce l'obiettivo di molti sistemi fiscali, ma presuppone la conoscenza della efficienza economica delle imposte. Essa è rappresentata dall'entità della variazione della spesa privata rispetto a variazioni delle imposte. Dunque l'efficienza economica delle imposte dipende dalla propensione alla spesa dei cittadini.
Le ipotesi alla base del criterio della minimizzazione del gettito fiscale sono:
— ridurre le imposte che influenzano il risparmio e aumentare quelle che influenzano la spesa; ciò, però, significa lasciare nelle mani dei contribuenti maggiori disponibilità da destinare alla spesa;
— relazione diretta fra spesa e reddito, per cui se le imposte aumentato, il reddito si riduce e con esso la spesa. Ciò, però, non è sempre vero. I contribuenti, infatti, potrebbero assumere come temporaneo l'aumento delle imposte, utilizzando il risparmio per far fronte alle spese;
— la distorsione nella distribuzione dei redditi, generata dalla circostanza che le classi più povere hanno una maggiore propensione al consumo (v.), e quindi sono maggiormente colpite dalle imposte, viene corretta attraverso la politica di spesa.
Criterio attraverso il quale è possibile valutare la capacità di un'imposta di ridurre il volume di spesa privata.
La visione dell'imposta come strumento restrittivo della spesa privata discende dall'impostazione economica keynesiana (v. Keynes), secondo la quale le imposte, attraverso il controllo della domanda aggregata (v.), consentono il mantenimento della piena occupazione delle risorse. Inoltre, agendo sulle spese private, esse consentono, altresì, la minimizzazione del gettito. Quest'ultima costituisce l'obiettivo di molti sistemi fiscali, ma presuppone la conoscenza della efficienza economica delle imposte. Essa è rappresentata dall'entità della variazione della spesa privata rispetto a variazioni delle imposte. Dunque l'efficienza economica delle imposte dipende dalla propensione alla spesa dei cittadini.
Le ipotesi alla base del criterio della minimizzazione del gettito fiscale sono:
— ridurre le imposte che influenzano il risparmio e aumentare quelle che influenzano la spesa; ciò, però, significa lasciare nelle mani dei contribuenti maggiori disponibilità da destinare alla spesa;
— relazione diretta fra spesa e reddito, per cui se le imposte aumentato, il reddito si riduce e con esso la spesa. Ciò, però, non è sempre vero. I contribuenti, infatti, potrebbero assumere come temporaneo l'aumento delle imposte, utilizzando il risparmio per far fronte alle spese;
— la distorsione nella distribuzione dei redditi, generata dalla circostanza che le classi più povere hanno una maggiore propensione al consumo (v.), e quindi sono maggiormente colpite dalle imposte, viene corretta attraverso la politica di spesa.