Criteri di convergenza
Criteri di convergenza
Complesso di requisiti in materia economica e finanziaria richiesti nell'ambito dell'accordo di Maastricht (v.) per procedere alla terza fase dell'Unione economica e monetaria (v. UEM) tra gli Stati membri della Comunità europea.
I parametri di Maastricht sulla convergenza
Paesi Deficit/Pil Debito/Pil Inflaz. media Tassi di interesse
nel 1997
Belgio 2,1 122,2 1,5 5,7
Danimarca +0,7 64,1 2,0 6,2
Germania 2,7 61,3 1,5 5,6
Grecia 4,0 108,7 5,4 10,2
Spagna 2,6 68,3 1,9 6,3
Francia 3,0 58,0 1,3 5,5
Irlanda +0,9 67,0 1,2 6,2
Italia 2,7 121,6 1,9 6,7
Lussemburgo +1,7 6,7 1,4 5,6
Paesi Bassi 1,4 72,3 1,9 5,5
Austria 2,5 66,1 1,2 5,6
Portogallo 2,5 62,0 1,9 6,2
Finlandia 0,9 55,8 1,2 5,9
Svezia 0,4 76,6 1,9 6,5
Regno Unito 1,9 53,4 1,9 7,0
Fonte: Commissione UE, marzo '98
Gli indicatori del rispetto dei criteri di convergenza stabiliti dal protocollo allegato al Trattato di Maastricht (che fa riferimento all'art. 109J, attuale art.121, dello stesso Trattato) sono:
— l'inflazione. Il tasso d'inflazione rilevato in tutti gli Stati membri non può superare di 1,5% quello dei tre Stati membri con il più basso tasso d'inflazione rilevato su base annua;
— le finanze pubbliche. Il disavanzo pubblico, o meglio l'indebitamento netto della Pubblica Amministrazione (v.) non deve essere superiore al 3% del PIL (v.); inoltre il debito netto della Pubblica Amministrazione (v. Debito della Pubblica Amministrazione) non deve superare il 60% del PIL;
— i tassi d'interesse. I tassi d'interesse a lungo termine di ciascuno Stato membro non devono essere superiori del 2% rispetto a quelli adottati dai paesi che possono vantare la migliore performance in termini di stabilità dei prezzi;
— la moneta. Nei due anni che precedono la verifica dei criteri di convergenza la moneta nazionale deve aver rispettato il proprio margine di oscillazione nell'ambito dello SME (v.) e, quindi, non deve aver subìto svalutazioni (v. Svalutazione monetaria) volontarie.
La verifica dei criteri di convergenza era affidata all’IME (v.) che, nel marzo 1998, presentò il suo rapporto conclusivo; sulla base di tale documento il Consiglio (maggio 1998) decise quali Stati potevano adottare (dal 1° gennaio 1999) l’euro (v.). Il rispetto dei criteri di convergenza è tuttora richiesto ai paesi che vogliono partecipare all’UEM.
Complesso di requisiti in materia economica e finanziaria richiesti nell'ambito dell'accordo di Maastricht (v.) per procedere alla terza fase dell'Unione economica e monetaria (v. UEM) tra gli Stati membri della Comunità europea.
I parametri di Maastricht sulla convergenza
Paesi Deficit/Pil Debito/Pil Inflaz. media Tassi di interesse
nel 1997
Belgio 2,1 122,2 1,5 5,7
Danimarca +0,7 64,1 2,0 6,2
Germania 2,7 61,3 1,5 5,6
Grecia 4,0 108,7 5,4 10,2
Spagna 2,6 68,3 1,9 6,3
Francia 3,0 58,0 1,3 5,5
Irlanda +0,9 67,0 1,2 6,2
Italia 2,7 121,6 1,9 6,7
Lussemburgo +1,7 6,7 1,4 5,6
Paesi Bassi 1,4 72,3 1,9 5,5
Austria 2,5 66,1 1,2 5,6
Portogallo 2,5 62,0 1,9 6,2
Finlandia 0,9 55,8 1,2 5,9
Svezia 0,4 76,6 1,9 6,5
Regno Unito 1,9 53,4 1,9 7,0
Fonte: Commissione UE, marzo '98
Gli indicatori del rispetto dei criteri di convergenza stabiliti dal protocollo allegato al Trattato di Maastricht (che fa riferimento all'art. 109J, attuale art.121, dello stesso Trattato) sono:
— l'inflazione. Il tasso d'inflazione rilevato in tutti gli Stati membri non può superare di 1,5% quello dei tre Stati membri con il più basso tasso d'inflazione rilevato su base annua;
— le finanze pubbliche. Il disavanzo pubblico, o meglio l'indebitamento netto della Pubblica Amministrazione (v.) non deve essere superiore al 3% del PIL (v.); inoltre il debito netto della Pubblica Amministrazione (v. Debito della Pubblica Amministrazione) non deve superare il 60% del PIL;
— i tassi d'interesse. I tassi d'interesse a lungo termine di ciascuno Stato membro non devono essere superiori del 2% rispetto a quelli adottati dai paesi che possono vantare la migliore performance in termini di stabilità dei prezzi;
— la moneta. Nei due anni che precedono la verifica dei criteri di convergenza la moneta nazionale deve aver rispettato il proprio margine di oscillazione nell'ambito dello SME (v.) e, quindi, non deve aver subìto svalutazioni (v. Svalutazione monetaria) volontarie.
La verifica dei criteri di convergenza era affidata all’IME (v.) che, nel marzo 1998, presentò il suo rapporto conclusivo; sulla base di tale documento il Consiglio (maggio 1998) decise quali Stati potevano adottare (dal 1° gennaio 1999) l’euro (v.). Il rispetto dei criteri di convergenza è tuttora richiesto ai paesi che vogliono partecipare all’UEM.