Costituzionalismo economico
Costituzionalismo economico
Branca della teoria economica il cui scopo è quello di individuare dei principi di natura costituzionale che spieghino le decisioni di natura finanziaria.
Coloro che per primi si sono interessati a questo filone della teoria economica sono Tullock (v.) e Buchanan (v.).
Gli elementi cardine su cui si basa il costituzionalismo economico sono:
— l'individualismo metodologico (v.), che pone in primo piano le valutazioni individuali espresse attraverso le regole di votazione;
— la razionalità nelle scelte individuali, presupposto necessario affinché vi sia una giustificazione all'uso delle scelte individuali come fondamento delle decisioni normative.
Secondo Buchanan un criterio minimale di razionalità potrebbe essere rappresentato dalla capacità dell'individuo di ordinare le alternative, che gli si propongono, in base al vantaggio che esse potrebbero fornirgli;
— il rispetto, da parte dell'intera collettiva, degli elementi di razionalità e di individualismo se, infatti, lo scopo del costituzionalismo economico è quello di giungere a decisioni collettive (attraverso le regole di votazione) la partecipazione deve essere assicurata ad ogni cittadino.
Il processo decisionale collettivo consta di due fasi:
— la prima, utile agli elettori per stabilire all'unanimità le norme che successivamente verranno applicate e in cui è necessario creare una serie di regole nelle quali prevalgono le tendenze di non conflittualità fra i votanti. Alla base, quindi, del costituzionalismo economico vi è un principio contrattualistico (v. Contrattuaslimo), che sancisce la necessità di un consenso unanime;
— la seconda fase, nella quale gli amministratori pubblici pongono in essere le decisioni prese, anche attraverso maggioranze qualificate (v. Teorema dell'impossibilità).
Il meccanismo decisionale così descritto rispecchia i modelli di Public choice (v.) che indagano il comportamento delle istituzioni pubbliche nei vari stadi del processo decisionale.
Branca della teoria economica il cui scopo è quello di individuare dei principi di natura costituzionale che spieghino le decisioni di natura finanziaria.
Coloro che per primi si sono interessati a questo filone della teoria economica sono Tullock (v.) e Buchanan (v.).
Gli elementi cardine su cui si basa il costituzionalismo economico sono:
— l'individualismo metodologico (v.), che pone in primo piano le valutazioni individuali espresse attraverso le regole di votazione;
— la razionalità nelle scelte individuali, presupposto necessario affinché vi sia una giustificazione all'uso delle scelte individuali come fondamento delle decisioni normative.
Secondo Buchanan un criterio minimale di razionalità potrebbe essere rappresentato dalla capacità dell'individuo di ordinare le alternative, che gli si propongono, in base al vantaggio che esse potrebbero fornirgli;
— il rispetto, da parte dell'intera collettiva, degli elementi di razionalità e di individualismo se, infatti, lo scopo del costituzionalismo economico è quello di giungere a decisioni collettive (attraverso le regole di votazione) la partecipazione deve essere assicurata ad ogni cittadino.
Il processo decisionale collettivo consta di due fasi:
— la prima, utile agli elettori per stabilire all'unanimità le norme che successivamente verranno applicate e in cui è necessario creare una serie di regole nelle quali prevalgono le tendenze di non conflittualità fra i votanti. Alla base, quindi, del costituzionalismo economico vi è un principio contrattualistico (v. Contrattuaslimo), che sancisce la necessità di un consenso unanime;
— la seconda fase, nella quale gli amministratori pubblici pongono in essere le decisioni prese, anche attraverso maggioranze qualificate (v. Teorema dell'impossibilità).
Il meccanismo decisionale così descritto rispecchia i modelli di Public choice (v.) che indagano il comportamento delle istituzioni pubbliche nei vari stadi del processo decisionale.