Contrattualismo
Contrattualismo
Scuola di pensiero che considera l'intervento pubblico nel settore economico come il frutto dell'accordo implicito tra i diversi gruppi sociali.
Tra i sostenitori del contrattualismo ve ne sono alcuni che legano l'accettazione dell'intervento statale a principi di natura costituzionale (v. Costituzionalismo economico), attraverso i quali si rinvia alla stipulazione implicita e libera di un contratto sociale. Altri, invece, valutano l'accettazione dell'intervento statale sulla base di principi etici (v. Economia del benessere).
Il principio contrattualista, nato dall'ipotesi di Hobbes e Locke sul contratto originale fra gli individui per la creazione di un ordinamento sociale, fu ripreso da Rawls (v.) per spiegare le modalità che avrebbe potuto determinare una uguale distribuzione della ricchezza.
In particolare Rawls suppose che gli individui effettuassero le proprie scelte condizionati dalla loro avversione al rischio (v.) e dalle scarse informazioni riguardo ai propri desideri e alle proprie capacità. Ciò li avrebbe spinti ad accordarsi fra di loro per ottenere una uguale distribuzione dei benefici derivanti dalle attività svolte dall'intera collettività.
Scuola di pensiero che considera l'intervento pubblico nel settore economico come il frutto dell'accordo implicito tra i diversi gruppi sociali.
Tra i sostenitori del contrattualismo ve ne sono alcuni che legano l'accettazione dell'intervento statale a principi di natura costituzionale (v. Costituzionalismo economico), attraverso i quali si rinvia alla stipulazione implicita e libera di un contratto sociale. Altri, invece, valutano l'accettazione dell'intervento statale sulla base di principi etici (v. Economia del benessere).
Il principio contrattualista, nato dall'ipotesi di Hobbes e Locke sul contratto originale fra gli individui per la creazione di un ordinamento sociale, fu ripreso da Rawls (v.) per spiegare le modalità che avrebbe potuto determinare una uguale distribuzione della ricchezza.
In particolare Rawls suppose che gli individui effettuassero le proprie scelte condizionati dalla loro avversione al rischio (v.) e dalle scarse informazioni riguardo ai propri desideri e alle proprie capacità. Ciò li avrebbe spinti ad accordarsi fra di loro per ottenere una uguale distribuzione dei benefici derivanti dalle attività svolte dall'intera collettività.