Code
Code
Fenomeno legato all'incapacità di determinate imprese a soddisfare interamente il livello di domanda del servizio da esse erogate. Ciò provoca il formarsi di code o file d'attesa.
Il fenomeno in esame si presenta, particolarmente, per quei servizi la cui domanda è soggetta a forti fluttuazioni temporali. Si pensi ai trasporti pubblici nelle grandi città, affollatissimi nelle ore di punta, semivuoti in altri momenti della giornata.
L'erogatore si trova, quindi, a dover fronteggiare nel periodo di tempo preso in considerazione (giorno, mese, anno) diverse domande, che dovrà soddisfare determinando la capacità ottimale dell'impianto. Quest'ultima, se si tratta di un servizio gestito da un ente pubblico, dovrebbe essere individuata dall'uguaglianza tra beneficio marginale (v.) e costo marginale (v.).
Il problema è dato dal fatto che vi sono almeno due curve di domanda: una relativa ai periodi di punta, l'altra relative alla ore morte. La soluzione per assicurare il pareggio della gestione può consistere nel fissare due diversi prezzi:
— il primo, più basso, determinato dall'intersezione della domanda delle ore di stanca con la curva del solo costo variabile;
— il secondo, più alto, dato dall'intersezione fra la domanda di punta e il costo totale marginale di lungo periodo (o, addirittura, più alto).
Tale soluzione può essere giudicata accettabile se si considera che per soddisfare la domanda di punta occorre incrementare gli impianti (costi fissi): tale incremento di costi fissi non è però imputabile agli utenti delle ore morte, per cui essi pagheranno il solo costo variabile.
L'applicazione di tariffe differenziate è rinvenibile, ad esempio, nel caso dei servizi telefonici; a volte, invece, prevalgono considerazioni di natura sociale per cui la tariffa è unica: è il caso dei trasporti pubblici.
Fenomeno legato all'incapacità di determinate imprese a soddisfare interamente il livello di domanda del servizio da esse erogate. Ciò provoca il formarsi di code o file d'attesa.
Il fenomeno in esame si presenta, particolarmente, per quei servizi la cui domanda è soggetta a forti fluttuazioni temporali. Si pensi ai trasporti pubblici nelle grandi città, affollatissimi nelle ore di punta, semivuoti in altri momenti della giornata.
L'erogatore si trova, quindi, a dover fronteggiare nel periodo di tempo preso in considerazione (giorno, mese, anno) diverse domande, che dovrà soddisfare determinando la capacità ottimale dell'impianto. Quest'ultima, se si tratta di un servizio gestito da un ente pubblico, dovrebbe essere individuata dall'uguaglianza tra beneficio marginale (v.) e costo marginale (v.).
Il problema è dato dal fatto che vi sono almeno due curve di domanda: una relativa ai periodi di punta, l'altra relative alla ore morte. La soluzione per assicurare il pareggio della gestione può consistere nel fissare due diversi prezzi:
— il primo, più basso, determinato dall'intersezione della domanda delle ore di stanca con la curva del solo costo variabile;
— il secondo, più alto, dato dall'intersezione fra la domanda di punta e il costo totale marginale di lungo periodo (o, addirittura, più alto).
Tale soluzione può essere giudicata accettabile se si considera che per soddisfare la domanda di punta occorre incrementare gli impianti (costi fissi): tale incremento di costi fissi non è però imputabile agli utenti delle ore morte, per cui essi pagheranno il solo costo variabile.
L'applicazione di tariffe differenziate è rinvenibile, ad esempio, nel caso dei servizi telefonici; a volte, invece, prevalgono considerazioni di natura sociale per cui la tariffa è unica: è il caso dei trasporti pubblici.