Certificato di deposito

Certificato di deposito

Titolo trasferibile, emesso da una banca e rappresentativo di un deposito a scadenza vincolata. I tassi del titolo dipendono dalla scadenza del deposito per cui quelli con durata più lunga hanno tassi più elevati. Ad ogni modo le banche possono differenziare il tasso anche in funzione dell'importo.
Il certificato di deposito può essere nominativo o al portatore e garantisce interessi superiori a quelli del conto corrente bancario. La durata può variare da 3 a 18 mesi (per il certificato a breve) e tra i 18 e i 60 (per quello a medio termine).
Peculiarità del certificato di deposito è la difficoltà che si incontra quando il risparmiatore desidera un rimborso anticipato, poiché manca un mercato dei certificati di deposito, in caso di smobilizzo è necessario rivolgersi alla banca che riacquista il certificato a condizioni non proprio vantaggiose per il risparmiatore.
Dal punto di vista fiscale, per le emissioni con data successiva al 20-6-1996, il certificato di deposito è sottoposto a ritenuta con aliquota pari al 27%, indipendentemente dalla sua durata.
Il certificato di deposito può essere:
ordinario a tasso fisso, in cui c'è un rendimento fisso e costante per tutta la durata dell'investimento e ciò permette al sottoscrittore di incassare un ammontare prefissato di interessi alla fine di ciascun anno;
a tasso indicizzato al rendimento delle obbligazioni e alla lira interbancaria: hanno una durata compresa tra i 18 e i 60 mesi con tasso variabile, che viene rivisto trimestralmente in base all'andamento del tasso interbancario (v.) oppure al rendimento effettivo lordo dei titoli obbligazionari soggetti ad imposta;
a tasso indicizzato al rendimento delle obbligazioni e dei Bot a 12 mesi: è un certificato a medio e lungo termine con tasso di interesse che viene rivisto ogni mese in funzione del rendimento medio dei BOT a 12 mesi, oppure del rendimento effettivo lordo dei titoli obbligazionari soggetti ad imposta.