BOT
BOT [Buoni Ordinari del Tesoro]
Sono titoli di Stato (v.) a breve termine emessi dal Tesoro per provvedere alla copertura del deficit statale (v. Deficit pubblico) e per regolare la liquidità del sistema economico (v. Aggregati monetari) e la struttura dei tassi di interesse.
L’emissione dei BOT è fissata con decreto del Ministro del tesoro con il quale vengono determinati: l’importo, la durata, il prezzo base di collocamento, le modalità di assegnazione, le categorie di operatori ammessi a concorrere all’assegnazione dei buoni e ogni ulteriore caratteristica.
I BOT sono titoli al portatore emessi in taglio minimo di 1.000 euro (in passato il taglio minimo era di 5 milioni). La scadenza è prefissata, e stabilita in 3, 6 o 12 mesi. Le emissioni dei BOT avvengono alla metà e alla fine di ogni mese e sono attuate con la tecnica dell’interesse anticipato che viene scontato dal valore nominale del titolo, offerto sotto la pari (v.); il rimborso alla scadenza avverrà, invece, alla pari (v.). Vengono negoziati al corso tel quel (v.).
I BOT sono titoli privi di cedola (v. Zero coupon bonds). Il loro rendimento è dato, quindi, dalla differenza tra il prezzo di emissione (o di acquisto sul mercato) ed il valore nominale rimborsato alla scadenza. L’assegnazione dei BOT avviene tramite asta. I partecipanti alle aste di assegnazione possono essere solo gli investitori istituzionali (v.) che hanno la facoltà di sottoscrivere i titoli sia per se stessi sia per conto di privati.
Gli interessi e premi di tali titoli, a decorrere dall’1-1-1997, sono soggetti ad un imposta sostitutiva del 12,50% se percepiti da persone fisiche, enti non commerciali, studi professionali, società semplici ed assimilate.
Non è previsto alcun prelievo se i redditi derivanti dai BOT sono percepiti da soggetti diversi da quelli sopra menzionati.
Dal 1° gennaio 1999 i BOT di nuova emissione sono espressi esclusivamente in euro (v.); quelli già in circolazione, invece, sono stati ridenominati nella nuova valuta indipendentemente dalla vita residua dei prestiti.
Per effetto della dematerializzazione (v.) dei titoli i BOT non vengono consegnati materialmente agli acquirenti; ad essi, invece, è intestato un conto di deposito titoli dove vengono registrate tutte le scritture contabili relative all’emissione e alla circolazione dei BOT.
Vedi tabella.
Sono titoli di Stato (v.) a breve termine emessi dal Tesoro per provvedere alla copertura del deficit statale (v. Deficit pubblico) e per regolare la liquidità del sistema economico (v. Aggregati monetari) e la struttura dei tassi di interesse.
L’emissione dei BOT è fissata con decreto del Ministro del tesoro con il quale vengono determinati: l’importo, la durata, il prezzo base di collocamento, le modalità di assegnazione, le categorie di operatori ammessi a concorrere all’assegnazione dei buoni e ogni ulteriore caratteristica.
I BOT sono titoli al portatore emessi in taglio minimo di 1.000 euro (in passato il taglio minimo era di 5 milioni). La scadenza è prefissata, e stabilita in 3, 6 o 12 mesi. Le emissioni dei BOT avvengono alla metà e alla fine di ogni mese e sono attuate con la tecnica dell’interesse anticipato che viene scontato dal valore nominale del titolo, offerto sotto la pari (v.); il rimborso alla scadenza avverrà, invece, alla pari (v.). Vengono negoziati al corso tel quel (v.).
I BOT sono titoli privi di cedola (v. Zero coupon bonds). Il loro rendimento è dato, quindi, dalla differenza tra il prezzo di emissione (o di acquisto sul mercato) ed il valore nominale rimborsato alla scadenza. L’assegnazione dei BOT avviene tramite asta. I partecipanti alle aste di assegnazione possono essere solo gli investitori istituzionali (v.) che hanno la facoltà di sottoscrivere i titoli sia per se stessi sia per conto di privati.
Gli interessi e premi di tali titoli, a decorrere dall’1-1-1997, sono soggetti ad un imposta sostitutiva del 12,50% se percepiti da persone fisiche, enti non commerciali, studi professionali, società semplici ed assimilate.
Non è previsto alcun prelievo se i redditi derivanti dai BOT sono percepiti da soggetti diversi da quelli sopra menzionati.
Dal 1° gennaio 1999 i BOT di nuova emissione sono espressi esclusivamente in euro (v.); quelli già in circolazione, invece, sono stati ridenominati nella nuova valuta indipendentemente dalla vita residua dei prestiti.
Per effetto della dematerializzazione (v.) dei titoli i BOT non vengono consegnati materialmente agli acquirenti; ad essi, invece, è intestato un conto di deposito titoli dove vengono registrate tutte le scritture contabili relative all’emissione e alla circolazione dei BOT.
Vedi tabella.