Banking school
Banking school [Scuola bancaria]
Una delle due correnti di pensiero che diedero vita, dal 1810 al 1844, ad una famosa controversia sui principi che dovevano regolare l'emissione di moneta in Inghilterra.
Secondo questa corrente di pensiero, che si oppose alla currency school (v.), o scuola metallica, l'emissione di biglietti di banca non doveva essere limitata da alcuna legge in quanto erano sufficienti i meccanismi automatici del mercato per regolare la quantità di moneta emessa.
Il principio cardine del pensiero dei maggiori esponenti della scuola bancaria era la convinzione che i biglietti di banca vengono emessi solo srichiesta di coloro che necessitano di liquidità (v.) per le loro transazioni commerciali; tuttavia, i biglietti emessi erano comunque dei titoli rappresentativi delle riserve di oro detenute presso la banca e, soprattutto, erano in qualunque momento pienamente convertibili.
La banca, quindi, non poteva emettere una quantità di biglietti eccessivamente superiore al valore della quantità di oro detenuta: in caso contrario avrebbe corso il rischio di non poter far fronte ad eventuali richieste di rimborso.
Una delle due correnti di pensiero che diedero vita, dal 1810 al 1844, ad una famosa controversia sui principi che dovevano regolare l'emissione di moneta in Inghilterra.
Secondo questa corrente di pensiero, che si oppose alla currency school (v.), o scuola metallica, l'emissione di biglietti di banca non doveva essere limitata da alcuna legge in quanto erano sufficienti i meccanismi automatici del mercato per regolare la quantità di moneta emessa.
Il principio cardine del pensiero dei maggiori esponenti della scuola bancaria era la convinzione che i biglietti di banca vengono emessi solo srichiesta di coloro che necessitano di liquidità (v.) per le loro transazioni commerciali; tuttavia, i biglietti emessi erano comunque dei titoli rappresentativi delle riserve di oro detenute presso la banca e, soprattutto, erano in qualunque momento pienamente convertibili.
La banca, quindi, non poteva emettere una quantità di biglietti eccessivamente superiore al valore della quantità di oro detenuta: in caso contrario avrebbe corso il rischio di non poter far fronte ad eventuali richieste di rimborso.