Banca mista

Banca mista

Banca che esercita sia operazioni di credito ordinario sia di credito mobiliare, utilizzando, anche per quest'ultimo, le normali forme di provvista di fondi (depositi in conto corrente e a risparmio, conti vincolati ecc.).
Diffusasi in Europa a partire dal 1870, la banca mista fessenziale per lo sviluppo economico di quei paesi che erano partiti in ritardo nel processo di industrializzazione (Germania, Italia, Usa, Giappone).
Mentre in Inghilterra e, in parte, in Francia durante il periodo di decollo il capitale di investimento era stato reperito grazie all'emissione di azioni ed al reinvestimento degli utili (cosicché le banche si erano limitate a concedere finanziamenti a breve termine alle imprese) in Germania, Italia, USA e Giappone le banche utilizzarono i mezzi raccolti per finanziare la costituzione e l'aumento del capitale fisso delle imprese (che ovviamente richiedono finanziamenti a lungo termine).
Gli svantaggi di questo sistema erano essenzialmente due: la nascita di un insano intreccio tra banche ed industrie (e ciò favorì il passaggio dal capitalismo concorrenziale al capitalismo finanziario ed alle concentrazioni) ed uno squilibrio tra la natura delle operazioni passive (basate sulla raccolta di depositi) e quella delle operazioni attive (credito a lungo termine).