Asta competitiva

Asta competitiva

Sistema di collocamento dei BOT (v.). Sono ammessi all’asta i soli intermediari autorizzati ai sensi del D.Lgs. 58/98. Ognuno di loro può presentare un massimo di 3 richieste di acquisto. In ogni domanda va specificato il numero di titoli che si vuole acquistare e il prezzo al quale si è disposti a sottoscriverli. Si ricorda, tuttavia, che l’importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore al minimo fissato dal Tesoro.
Il tradizionale sistema della presentazione delle domande in busta chiusa è stato sostituito dalla presentazione delle stesse per via telematica, realizzata utilizzando la Rete nazionale interbancaria (nel caso in cui il cattivo funzionamento delle apparecchiature non dovesse consentire l’immissione dei messaggi in rete, le richieste di partecipazione all’asta vanno inviate attraverso un modulo da trasmettere via fax).
L’asta si effettua presso la Banca d’Italia (v.), Servizio Mercati Monetario e Finanziario, alla presenza di un funzionario del Ministero del Tesoro (ufficiale rogante), che rappresenta il Ministro ed è responsabile della regolarità dell’asta, e di un funzionario della Banca medesima.
Allo scopo di assicurare la riservatezza del contenuto delle domande queste appaiono codificate sullo schermo di ricezione installato presso la Banca d’Italia e possono essere decodificate solo dopo l’orario di scadenza da parte del funzionario della Banca incaricato dell’asta, tramite un’apposita chiave informatica; il tutto alla presenza dell’ufficiale rogante.
Scaduto il termine per la presentazione delle domande, si procede alla decodifica delle richieste e si avviano le operazioni automatiche che portano alla stampa in chiaro delle proposte suddivise per operatore.
Accanto ad ogni prezzo, a partire dal più alto, è indicata la quantità complessiva di titoli che gli intermediari intendono comprare. L’assegnazione viene fatta in modo da privilegiare le offerte di maggiore utilità per il Tesoro (quelle, cioè, cui corrisponde il prezzo più alto) passando, via via, a quelle meno favorevoli, fino all’esaurimento dei titoli da collocare.
I prezzi offerti dai partecipanti possono variare di un centesimo di euro (v.) o di un multiplo di tale cifra.
Se l’asta chiude a un prezzo in corrispondenza del quale la domanda supera l’offerta, si procede al cd. riparto.
Stante il meccanismo illustrato, ciascun intermediario pagherà per i titoli acquistati il prezzo che era effettivamente intenzionato a sostenere, mentre l’asta esprimerà un prezzo finale pari alla media (ponderata) di quelli relativi alle singole quantità sottoscritte.
Nel caso in cui il Tesoro non dovesse fissare (è una sua facoltà) alcun prezzo base, si stabilisce un prezzo soglia al di sotto del quale le domande non vengono prese in considerazione poiché esprimerebbero un rendimento non in linea, perché più alto, con i valori di mercato. Il prezzo soglia si determina sommando al rendimento del prezzo medio ponderato 150 punti base (1 punto percentuale è pari a 100 punti base) e calcolando, poi, la quotazione corrispondente.
Nel caso illustrato in tabella il prezzo medio ponderato è 92,28 — i pesi (v. Media aritmetica) sono le varie quantità aggiudicate — ed equivale a un rendimento dell’8,36%.
Sommando i 150 punti base (1,5) al rendimento in parola, si ottiene un rendimento del 9,86% (8,36 + 1,5) che corrisponde ad un prezzo, il prezzo soglia di cui sopra, di 91,02.
Poiché il prezzo più basso tra quelli offerti è 91,75, quindi superiore al prezzo soglia, verranno soddisfatte tutte le offerte.
Come detto, l’asta competitiva esiste solo per i BOT; nondimeno, tale metodo di assegnazione è applicabile anche alle azioni, per le quali si parte da un valore commerciale minimo corrispondente alle capacità reddituali dell’emittente.

Vedi tabella
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