Armonizzazione fiscale
Armonizzazione fiscale
Processo di convergenza e coordinamento in materia fiscale dei paesi della Comunità Europea (v. CE) al fine di realizzare congiuntamente il mercato unico.
Il processo evolutivo verso la completa armonizzazione fiscale, doveva, infatti, articolarsi in tre fasi: abolizione dei dazi doganali, armonizzazione dell'IVA e delle accise, armonizzazione delle imposte dirette. Le prime due fasi sono state attuate, mentre l'ultima appare ancora lontana per i mutamenti che implica nelle scelte politiche ed economiche di ciascuno Stato.
In materia di IVA (v.) il Trattato CE adottò il principio della tassazione nel paese di destinazione (v. Criterio di destinazione) quale criterio di base dell'imposizione negli Stati membri delle merci in transito nel territorio della Comunità.
Il Libro bianco (v.) dell'85 avanzò, poi, proposte sostanziali in materia di IVA ed accise (v.). Per l'IVA veniva proposto il sistema di tassazione nel paese d'origine (v. Criterio di origine), in modo che il gettito del tributo affluisse al paese produttore delle merci.
Le imprese esportatrici potevano dedurre tutta l'imposta pagata nel loro Stato e non era più necessario un controllo fiscale alla frontiera.
In tal modo si poteva realizzare — per il 1992 — l'abolizione non solo delle barriere doganali ma anche di quelle tributarie, in linea con gli obiettivi stabiliti nell'Atto Unico Europeo.
Questo obiettivo è stato raggiunto con la Direttiva 91/680 che modificando la VI Direttiva IVA. Essa inizialmente prevedeva un regime transitorio (1993-1997) con l'applicazione del criterio di destinazione, cioè quello attuale; successivamente tale regime è stato prorogato fino al 2000. La maggiore novità consiste nel venir meno, in coincidenza con l'abolizione delle barriere doganali, della riscossione dell'IVA nelle importazioni intracomunitarie.
In materia di accise, il regime attuale di riscossione adotta una diversa applicazione della stessa differenziandosi in base al momento in cui colpisce la merce acquistata.
Per quanto concerne le imposte dirette, l'armonizzazione sembra ancora molto lontana. L'unico settore in cui si sono fatti passi in avanti per l'armonizzazione è quello della tassazione degli utili.
Processo di convergenza e coordinamento in materia fiscale dei paesi della Comunità Europea (v. CE) al fine di realizzare congiuntamente il mercato unico.
Il processo evolutivo verso la completa armonizzazione fiscale, doveva, infatti, articolarsi in tre fasi: abolizione dei dazi doganali, armonizzazione dell'IVA e delle accise, armonizzazione delle imposte dirette. Le prime due fasi sono state attuate, mentre l'ultima appare ancora lontana per i mutamenti che implica nelle scelte politiche ed economiche di ciascuno Stato.
In materia di IVA (v.) il Trattato CE adottò il principio della tassazione nel paese di destinazione (v. Criterio di destinazione) quale criterio di base dell'imposizione negli Stati membri delle merci in transito nel territorio della Comunità.
Il Libro bianco (v.) dell'85 avanzò, poi, proposte sostanziali in materia di IVA ed accise (v.). Per l'IVA veniva proposto il sistema di tassazione nel paese d'origine (v. Criterio di origine), in modo che il gettito del tributo affluisse al paese produttore delle merci.
Le imprese esportatrici potevano dedurre tutta l'imposta pagata nel loro Stato e non era più necessario un controllo fiscale alla frontiera.
In tal modo si poteva realizzare — per il 1992 — l'abolizione non solo delle barriere doganali ma anche di quelle tributarie, in linea con gli obiettivi stabiliti nell'Atto Unico Europeo.
Questo obiettivo è stato raggiunto con la Direttiva 91/680 che modificando la VI Direttiva IVA. Essa inizialmente prevedeva un regime transitorio (1993-1997) con l'applicazione del criterio di destinazione, cioè quello attuale; successivamente tale regime è stato prorogato fino al 2000. La maggiore novità consiste nel venir meno, in coincidenza con l'abolizione delle barriere doganali, della riscossione dell'IVA nelle importazioni intracomunitarie.
In materia di accise, il regime attuale di riscossione adotta una diversa applicazione della stessa differenziandosi in base al momento in cui colpisce la merce acquistata.
Per quanto concerne le imposte dirette, l'armonizzazione sembra ancora molto lontana. L'unico settore in cui si sono fatti passi in avanti per l'armonizzazione è quello della tassazione degli utili.