Analisi costi-benefici

Analisi costi-benefici

Metodo di valutazione di convenienza economica di una decisione sulla base della somma algebrica di tutti i suoi effetti monetari. È adottata laddove l'operatore pubblico debba scegliere fra opzioni diverse quella che assicuri l'allocazione delle risorse (v.) più efficiente, ovvero quella che comporti il maggior aumento del benessere sociale. A differenza dell'imprenditore privato, l'operatore pubblico dovrà dunque considerare anche gli impatti esterni (v. Economie esterne) e gli effetti tangibili ed intangibili del suo intervento. Tali impatti, opportunamente vagliati ed espressi in valore monetario, costituiscono i benefici (sociali) ed i costi (sociali) di un progetto; ma, poiché essi non si produrranno tutti contemporaneamente, occorrerà attualizzarli (v. Attualizzazione) così da renderne possibile la comparazione. Si otterrà in questo modo un unico indice sintetico, espresso in moneta, che indicherà il valore attualizzato netto (v. VAN) legato a ciascun progetto. La formula che permette il calcolo di tale indice sarà dunque la seguente:

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dove B e C indicano, rispettivamente, i benefici ed i costi, t il tempo e r il tasso di attualizzazione.
Fra più progetti alternativi, si sceglierà quello che assicura il VAN più elevato.
Un secondo metodo utilizzabile per la valutazione dell'ammissibilità di un progetto di investimento è rappresentato dal rapporto tra il valore attuale dei benefici e dei costi (v. Rapporto benefici-costi). Laddove tale rapporto sia positivo il progetto sarà giudicato ammissibile e viceversa.
Un criterio alternativo è costituito dal tasso interno di rendimento, pari al tasso d'interesse r che eguaglia la somma dei benefici attualizzati alla somma dei costi attualizzati

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A prescindere dal criterio utilizzato, il procedimento di calcolo dei benefici e dei costi è comunque basato:
— per i benefici sulla misura della disponibilità a pagare per l'attuazione del progetto da parte dei soggetti da esso coinvolti; a tal fine risulta essenziale il concetto di surplus del consumatore (v.);
— per i costi sulla stima dei costi-opportunità (v.).
Dopo circa trent'anni dalle sue prime applicazioni, l'analisi costi-benfici, pur avendo notevolmente affinato i suoi metodi e dimostrato una sua validità, non ha però ancora rimosso tutti i dubbi e gli scetticismi.
Queste perplessità riguardano essenzialmente i seguenti punti:
— se le variazioni del benessere si possono stimare considerando l'area sottesa alla curva di domanda, come è possibile stimare una o più curve di domanda relative a beni e servizi che non hanno un mercato? D'altra parte, la ragione fondamentale che giustifica molti interventi pubblici è proprio la carenza di produzione di alcuni beni e servizi socialmente utili da parte di operatori privati. Per aggirare questo problema sono state avanzate molte proposte: ad esempio rilevare a mezzo di formulari la disponibilità dichiarata a pagare, oppure calcolare dei prezzi ombra (v.). Tutte però offrono il fianco a molte critiche;
— una valutazione di progetti alternativi che non tenga conto dei possibili effetti redistributivi degli stessi risulterebbe incompleta. Ciò però richiede una comparazione interpersonale fra le utilità di diversi individui che solo parzialmente può essere risolta con l'introduzione di appositi pesi;
— la scelta del tasso di sconto è essenziale per la valutazione dei progetti. Tuttavia, il tasso d'interesse di mercato risulta un indicatore adeguato solo se il mercato dei capitali opera in condizioni di concorrenza perfetta e senza esternalità (v.). D'altra parte, il calcolo di un tasso sociale di sconto incontra numerose difficoltà, sia pratiche che teoriche;
— l'analisi costi-benefici è un procedimento che riduce in termini monetari tutti gli impatti di un progetto, rendendo così possibile il confronto in termini di benefici netti. In questo modo, essa trasforma gli impatti multidimensionali in un'unica dimensione, quella monetaria e focalizza così la sua attenzione solo su alcuni aspetti di un progetto, quelli più facilmente esprimibili in termini monetari, mentre ne trascura altri socialmente rilevanti. Omettere tali valutazioni o effettuarle in modo arbitrario significa rendere incompleta o poco significativa l'analisi.
Nonostante queste riserve, l'analisi costi-benefici è ormai largamente impiegata dalle istituzioni di tutti i maggiori paesi industrializzati. nonché da molte organizzazioni industriali.