Acceleratore
Acceleratore
Meccanismo attraverso il quale si dimostra che il tasso di investimento è proporzionale alla variazione della produzione nel sistema economico.
Le ipotesi su cui si basa il cosiddetto modello dell'investimento con acceleratore sono:
a) aggiustamento completo dello stock (v.) di capitale al livello desiderato entro un solo periodo;
b) rapporto capitale/prodotto costante e indipendente dal costo derivante dall'utilizzazione del capitale.
In base a tali ipotesi è possibile scrivere che:
k*t = vt yt
dove k*t esprime la quantità di capitale desiderata, vt il rapporto capitale/prodotto.
L'investimento in un determinato periodo di tempo dipende, quindi, dalla variazione attesa della produzione e dal coefficiente v che rappresenta, appunto, l'acceleratore.
In termini analitici:
Dk = It = vDyt dove Dyt = (yt – yt–1).
Tale formulazione esclude ogni legame tra investimenti e tasso di interesse (v.) rappresentando una formulazione estrema della teoria keynesiana (v. Keynes) circa le variabili che influenzano gli investimenti.
Una versione più sofisticata di tale formulazione è quella che lega il principio dell'acceleratore al modello dell'aggiustamento graduale (v.); in tale versione si tiene conto dell'influenza dei costi di aggiustamento per la determinazione dell'investimento da effettuare.
Il principio dell'acceleratore fu proposto per la prima volta dal francese A. Aftalion nel 1913, e fu poi ripreso dall'americano J.M. Clark (v.). Esso però assume un ruolo particolarmente importante nel modello di crescita di R. Harrod (v. Modello di sviluppo di Harrod) e di E. Domar (v.) e in quelli del ciclo economico (v.) di J.R. Hicks (v. Ceiling and floor) e P.A. Samuelson (v.).
Meccanismo attraverso il quale si dimostra che il tasso di investimento è proporzionale alla variazione della produzione nel sistema economico.
Le ipotesi su cui si basa il cosiddetto modello dell'investimento con acceleratore sono:
a) aggiustamento completo dello stock (v.) di capitale al livello desiderato entro un solo periodo;
b) rapporto capitale/prodotto costante e indipendente dal costo derivante dall'utilizzazione del capitale.
In base a tali ipotesi è possibile scrivere che:
k*t = vt yt
dove k*t esprime la quantità di capitale desiderata, vt il rapporto capitale/prodotto.
L'investimento in un determinato periodo di tempo dipende, quindi, dalla variazione attesa della produzione e dal coefficiente v che rappresenta, appunto, l'acceleratore.
In termini analitici:
Dk = It = vDyt dove Dyt = (yt – yt–1).
Tale formulazione esclude ogni legame tra investimenti e tasso di interesse (v.) rappresentando una formulazione estrema della teoria keynesiana (v. Keynes) circa le variabili che influenzano gli investimenti.
Una versione più sofisticata di tale formulazione è quella che lega il principio dell'acceleratore al modello dell'aggiustamento graduale (v.); in tale versione si tiene conto dell'influenza dei costi di aggiustamento per la determinazione dell'investimento da effettuare.
Il principio dell'acceleratore fu proposto per la prima volta dal francese A. Aftalion nel 1913, e fu poi ripreso dall'americano J.M. Clark (v.). Esso però assume un ruolo particolarmente importante nel modello di crescita di R. Harrod (v. Modello di sviluppo di Harrod) e di E. Domar (v.) e in quelli del ciclo economico (v.) di J.R. Hicks (v. Ceiling and floor) e P.A. Samuelson (v.).