Volsci

Volsci

Popolo di stirpe tosco-umbra abitante agli inizi del V sec. a.C. le terre comprese tra Velletri e Formia, e tra il fiume Sacco e il mare.
Furono sconfitti dai Romani e dai Latini loro alleati nella seconda metà del V sec. a.C.
Il primo episodio della lunga lotta che oppose i (—) ai Romani, vide i primi battuti nel 492 a.C. da Gneo Marcio, che riuscì ad espugnare Corioli. Da ciò gli sarebbe derivato il soprannome di Coriolano.
La tradizione narra che Coriolano, giovane patrizio, tornato vittorioso a Roma ed essendo scoppiata una grave carestia, venne in contrasto con la plebe per non aver voluto concedere una distribuzione gratuita di frumento.
Costretto all’esilio, si rifugiò allora presso i Volsci e si mise a loro capo guidandoli contro Roma. Si sarebbe impadronito della città, se non fosse stato indotto ad abbandonare tale proposito dall’intervento della madre Veturia e di sua moglie. Coriolano si ritirò ed i (—), per questo, lo avrebbero ucciso.
A prescindere dalla consistenza storica di questa vicenda, essa è sintomatica dei gravi pericoli corsi da Roma nelle lunghe lotte che la opposero ai (—). Pertanto è probabile che i Romani abbiano effettivamente visto i loro fieri nemici a poche miglia dalle mura della loro città.
Una fase successiva della guerra vide impegnati in un’alleanza (—) ed Equi. Il dittatore Aulo Postumio, nel 431 a.C., riportò una decisiva vittoria nei pressi del Monte Algido.
Dopo il saccheggio di Roma da parte dei Galli di Brenno (390 a.C.), i (—) tentarono di sfruttare il momento di difficoltà in cui versava la Repubblica, per affrancarsi dal dominio romano, ma Marco Furio Camillo [vedi] stroncò sul nascere ogni tentativo di ribellione.
La definitiva sottomissione dei (—) avvenne solo nel corso delle guerre sannitiche.