Valentiniano III
Valentiniano III (imp. 423-455 d.C.)
Successore di Onorio [vedi], scelto da Teodosio II [vedi] come imperatore, (—) si trovò a governare la parte occidentale dell’Impero ad appena sei anni, sotto la guida della madre Galla Placidia.
Estremamente critica era la situazione che (—) si trovò a fronteggiare. L’Occidente appariva sempre più infestato dalle invasioni delle popolazioni barbariche: in Spagna si combatteva contro i Vandali, in Gallia contro i Visigoti ed i Franchi. Non meno incessanti erano le incursioni degli Unni, guidati dal loro capo Attila.
La rivalità sorta tra i due valenti generali Bonifacio ed Ezio, a cui era stato delegato, rispettivamente, il comando dell’Africa e il comando dell’Italia, rese ancora più grave la situazione, già precaria.
Privo di qualsiasi remora morale, Ezio ricorse ad ogni mezzo per eliminare il rivale, fino a cagionarne la morte.
Spaventato dallo strapotere ormai conseguito da Ezio, grazie anche ai successi militari riportati (Ezio aveva vinto Attila ai Campi Catalaunici nel 451 d.C.) (—) non esitò a sua volta ad uccidere il valente generale (454 d.C.).
La tragica fine di Ezio decretò, tuttavia, la sua morte; (—) fu assassinato pochi mesi dopo (455 d.C.) da due vecchi veterani del generale.
Successore di Onorio [vedi], scelto da Teodosio II [vedi] come imperatore, (—) si trovò a governare la parte occidentale dell’Impero ad appena sei anni, sotto la guida della madre Galla Placidia.
Estremamente critica era la situazione che (—) si trovò a fronteggiare. L’Occidente appariva sempre più infestato dalle invasioni delle popolazioni barbariche: in Spagna si combatteva contro i Vandali, in Gallia contro i Visigoti ed i Franchi. Non meno incessanti erano le incursioni degli Unni, guidati dal loro capo Attila.
La rivalità sorta tra i due valenti generali Bonifacio ed Ezio, a cui era stato delegato, rispettivamente, il comando dell’Africa e il comando dell’Italia, rese ancora più grave la situazione, già precaria.
Privo di qualsiasi remora morale, Ezio ricorse ad ogni mezzo per eliminare il rivale, fino a cagionarne la morte.
Spaventato dallo strapotere ormai conseguito da Ezio, grazie anche ai successi militari riportati (Ezio aveva vinto Attila ai Campi Catalaunici nel 451 d.C.) (—) non esitò a sua volta ad uccidere il valente generale (454 d.C.).
La tragica fine di Ezio decretò, tuttavia, la sua morte; (—) fu assassinato pochi mesi dopo (455 d.C.) da due vecchi veterani del generale.