Utilizzazione (Principio di)
Utilizzazione (Principio di)
Espressione che parte della dottrina adopera per indicare il principio che regolò l’attività della giurisprudenza romana. Il (—) si esplicava in una sorta di sanatoria dei vizi inficianti un atto giuridico, attuata attraverso un’interpretazione (c.d. interpretazione correttiva), oppure utilizzando la concorrenza di diversi sistemi giuridici (in particolare ius civile [vedi] e ius honoràrium [vedi] che caratterizzò lo ius privàtum [vedi].
Come significativamente tende a ricordare qualche autore, “accadde che non infrequentemente mezzi invalidi o inefficaci per un sistema fossero resi validi all’interno dell’altro”.
Espressione che parte della dottrina adopera per indicare il principio che regolò l’attività della giurisprudenza romana. Il (—) si esplicava in una sorta di sanatoria dei vizi inficianti un atto giuridico, attuata attraverso un’interpretazione (c.d. interpretazione correttiva), oppure utilizzando la concorrenza di diversi sistemi giuridici (in particolare ius civile [vedi] e ius honoràrium [vedi] che caratterizzò lo ius privàtum [vedi].
Come significativamente tende a ricordare qualche autore, “accadde che non infrequentemente mezzi invalidi o inefficaci per un sistema fossero resi validi all’interno dell’altro”.