Triùmphus
Triùmphus [Trionfo]
Era una processione celebrativa attribuita ad un generale vittorioso, ed era la cerimonia più prestigiosa, e, perciò, più ambita dai condottieri.
Per trionfare erano necessari, in età repubblicana, tre requisiti, e precisamente: essere magistrati cum imperio [vedi impèrium]; aver vinto una battaglia decisiva per mare o per terra; ed aver ucciso almeno 5000 nemici. La cerimonia consisteva in una processione solenne, aperta dal generale vittorioso, in toga purpurea, sul carro da battaglia ornato d’alloro, e seguito dai senatori, dai prigionieri e dal bottino di guerra. Il corteo era chiuso dai soldati, che cantavano canzoni goliardiche, che il più delle volte prendevano in giro proprio il comandante, per ridimensionarne il successo personale.
Nel caso non si fosse raggiunto uno dei tre requisiti, si aveva diritto ad una ovatio (ovazione), ossia ad una processione in tono minore.
In età imperiale, nessun generale ebbe il (—), poiché l’imperium spettava sempre all’imperatore, di cui il comandante era quindi solo rappresentante (legatus legionis). Al generale vittorioso spettava, però, il diritto di fregiarsi delle insegne trionfali (ornamenta triumphalia) nelle cerimonie pubbliche.
Era una processione celebrativa attribuita ad un generale vittorioso, ed era la cerimonia più prestigiosa, e, perciò, più ambita dai condottieri.
Per trionfare erano necessari, in età repubblicana, tre requisiti, e precisamente: essere magistrati cum imperio [vedi impèrium]; aver vinto una battaglia decisiva per mare o per terra; ed aver ucciso almeno 5000 nemici. La cerimonia consisteva in una processione solenne, aperta dal generale vittorioso, in toga purpurea, sul carro da battaglia ornato d’alloro, e seguito dai senatori, dai prigionieri e dal bottino di guerra. Il corteo era chiuso dai soldati, che cantavano canzoni goliardiche, che il più delle volte prendevano in giro proprio il comandante, per ridimensionarne il successo personale.
Nel caso non si fosse raggiunto uno dei tre requisiti, si aveva diritto ad una ovatio (ovazione), ossia ad una processione in tono minore.
In età imperiale, nessun generale ebbe il (—), poiché l’imperium spettava sempre all’imperatore, di cui il comandante era quindi solo rappresentante (legatus legionis). Al generale vittorioso spettava, però, il diritto di fregiarsi delle insegne trionfali (ornamenta triumphalia) nelle cerimonie pubbliche.