Settimio Severo
Settimio Severo (imp. 193-211 d.C.)
Imperatore romano, salì al potere dopo aver condotto vittoriosamente a termine, (grazie all’autorità raggiunta nel corso della sua brillante carriera militare), le violente lotte per la successione scatenatesi alla morte di Commodo [vedi] tra le legioni dell’esercito. (—) accelerò il processo avviato dai suoi predecessori di svalutazione delle istituzioni repubblicane e di rafforzamento dell’assolutismo imperiale.
In particolare, (—) imperniò il suo ambizioso programma governativo:
— sul potenziamento dell’apparato militare;
— sul sostanziale svuotamento dei poteri senatoriali;
— sulla trasformazione dell’Impero in monarchia assoluta, caratterizzata dall’emergere di tratti orientaleggianti;
— sul risanamento del bilancio statale.
Sotto il profilo militare, (—) concluse vittoriosamente la guerra contro i Parti ed intraprese un altrettanto fortunata spedizione in Britannia, dove morì dopo tre anni e lasciando l’impero ai figli Caracalla [vedi] e Geta.
Imperatore romano, salì al potere dopo aver condotto vittoriosamente a termine, (grazie all’autorità raggiunta nel corso della sua brillante carriera militare), le violente lotte per la successione scatenatesi alla morte di Commodo [vedi] tra le legioni dell’esercito. (—) accelerò il processo avviato dai suoi predecessori di svalutazione delle istituzioni repubblicane e di rafforzamento dell’assolutismo imperiale.
In particolare, (—) imperniò il suo ambizioso programma governativo:
— sul potenziamento dell’apparato militare;
— sul sostanziale svuotamento dei poteri senatoriali;
— sulla trasformazione dell’Impero in monarchia assoluta, caratterizzata dall’emergere di tratti orientaleggianti;
— sul risanamento del bilancio statale.
Sotto il profilo militare, (—) concluse vittoriosamente la guerra contro i Parti ed intraprese un altrettanto fortunata spedizione in Britannia, dove morì dopo tre anni e lasciando l’impero ai figli Caracalla [vedi] e Geta.