Servio Sulpicio Rufo

Servio Sulpicio Rufo

Eminente giurista vissuto nel I sec. a.C.; fu contemporaneo e rivale di (Quinto) Mucio Scevola [vedi] insieme al quale costituì l’espressione più innovativa ed originale del panorama giurisprudenziale romano dell’epoca.
Il suo pensiero giuridico, sostanzialmente affine a quello muciano sotto il profilo squisitamente metodologico, fu caratterizzato da una spiccata carica polemica e da una spiccata attenzione alla soluzione di casi pratici.
Tra le sue opere vanno, in particolare, segnalati i due libri II ad Brutum costituenti il primo dei commentari all’edìctum pretorile e destinati a divenire una costante della produzione giuridica degli anni successivi.
Grazie alla sua personalità brillante ed estroversa (—) si dimostrò ottimo maestro (Pomponio [vedi] fa, ad esempio, riferimento ai dieci discepoli dello stesso, c.d. auditòres Servii, la cui produzione fu raccolta da Aufidio Namusa [vedi]).