Recèptum caupònum, nautàrum, stabulariorùmque
Recèptum caupònum, nautàrum, stabulariorùmque
Era un patto di assunzione di responsabilità, per l’ipotesi di perdita di oggetti del cliente, da parte di armatori (nautæ), di albergatori (caupònes) di esercenti di una stalla (stabulàrii).
Il pretore accordò una azione contro di essi, che rispondevano della sottrazione o del danneggiamento delle cose a loro affidate, a meno che non fosse intervenuta una vis màior [vedi] (incendio, naufragio, furto): l’intervento del pretore intese aggravare la normale responsabilità di tali persone, per meglio combattere la loro disonestà.
In dottrina si è evidenziato che in origine occorreva un’assunzione esplicita di tale responsabilità, come per gli altri recepta: peraltro, già in epoca classica si giunse a considerare implicito il patto nella ricezione della cosa.
Era un patto di assunzione di responsabilità, per l’ipotesi di perdita di oggetti del cliente, da parte di armatori (nautæ), di albergatori (caupònes) di esercenti di una stalla (stabulàrii).
Il pretore accordò una azione contro di essi, che rispondevano della sottrazione o del danneggiamento delle cose a loro affidate, a meno che non fosse intervenuta una vis màior [vedi] (incendio, naufragio, furto): l’intervento del pretore intese aggravare la normale responsabilità di tali persone, per meglio combattere la loro disonestà.
In dottrina si è evidenziato che in origine occorreva un’assunzione esplicita di tale responsabilità, come per gli altri recepta: peraltro, già in epoca classica si giunse a considerare implicito il patto nella ricezione della cosa.