Præfècti

Præfècti

I (—) costituivano il corpo dei funzionari deputato, nel sistema imperiale, allo svolgimento di funzioni amministrative; si distinguevano, in particolare, tra di essi:
— i governatori delle province imperiali tratti dal ceto equestre: al contrario di quelle rette da governatori di rango senatorio, tali province, ad eccezione dell’Egitto, retto dal præfectus Alexandriæ et Ægypti, erano di modeste dimensioni e di scarsa importanza economica;
— i titolari di taluni uffici equestri, parimenti denominati prefetture il cui esercizio si realizzava all’interno del territorio cittadino.
I più importanti tra tali funzionari erano sicuramente i (—) prætòrio, ossia comandanti (generalmente due o tre) della guardia del corpo dell’imperatore, i quali assunsero un’importanza politica notevolissima nell’ambito dell’amministrazione imperiale disponendo del comando di tutte le truppe stanziate sul suolo italico.
A partire dal terzo secolo i (—) assunsero attribuzioni amministrative e poteri giurisdizionali, nel novero dei quali spiccava la competenza a giudicare autonomamente, in luogo dell’imperatore, degli appelli esperiti avverso le sentenze civili e penali dei governatori provinciali; nonché da ultimo, il potere di promulgazione di ordinanze normative. Tra gli altri (—) meritano una particolare menzione: il præfectus annònæ (sovrintendente all’approvvigionamento del grano); il præfectus vìgilum (capo della polizia urbana della città di Roma); il præfectus vehiculòrum (direttore generale dell’amministrazione postale); i (—) æràrii (deputati alla gestione della cassa pubblica); ed i (—) iure dicùndo (delegati dei prætòres [vedi] all’esercizio della funzione giurisdizionale in territorio municipale.