Porsenna

Porsenna

Potente lucumone della città etrusca di Chiusi, che secondo la tradizione mosse in soccorso di Tarquinio il Superbo, cacciato da Roma. (—) assediò Roma e la costrinse ad arrendersi, imponendole condizioni umilianti: proibendo ai Romani l’uso del ferro, con esclusione degli attrezzi agricoli, e obbligandoli ad abbattere parte della mura.
La tradizione ricorda alcuni atti di eroismo legati alla lotta contro (—).
Orazio Coclite
avrebbe fronteggiato da solo gli Etruschi sul punte Sublicio, permettendo ai soldati romani di distruggere il ponte stesso.
Caio Muzio
, penetrato nel campo nemico per uccidere (—), sbaglia il colpo.
Tradotto innanzi al re etrusco si castiga da sé, lasciando bruciare la mano destra su un braciere acceso. Per questo motivo sarebbe poi stato soprannominato Scevola, cioè il mancino. Altro esempio eroico è quello di Clelia.
Ella, consegnata in ostaggio a (—), sarebbe riuscita a fuggire dal campo Etrusco.
Ricondottavi dai Romani, per rispettare i patti, sarebbe stata liberata dallo stesso (—).
Questi fatti, probabilmente leggendari, sono espressione dell’intento di nobilitare le memorie di un passato in cui Roma dovette certamente soccombere di fronte alla superiore potenza etrusca.