Polizia
Polizia (funzioni di)
Nell’età dei re (all’incirca dall’VIII al VI sec. a.C.) le funzioni di (—) erano svolte dai lictores [vedi], e cioè dalle guardie armate che accompagnavano il re prima, e i consoli, poi.
In seguito questo potere fu attribuito al magistrato giusdicente, che, oltre al compito di giudicare le controversie, aveva la facoltà di esercitare una potestà repressiva o preventiva dei crimini.
Nel III sec. a.C., poi, con la creazione dei tresviri capitales [vedi] si realizzò la prima forma di attribuzione ad una specifica categoria di magistrati delle funzione di (—).
In età imperiale (I sec. d.C.) spettarono al præfectus urbi [vedi], coadiuvato dal præfectus vigilum [vedi praefecti], il controllo sulla sicurezza cittadina e la prevenzione delle attività criminose.
Nelle provinciæ, le funzioni di (—) erano assunte dal governatore che le esercitava, per mezzo di suoi ufficiali liturgici, anche se, di regola, poco efficienti e male equipaggiati.
Nell’età dei re (all’incirca dall’VIII al VI sec. a.C.) le funzioni di (—) erano svolte dai lictores [vedi], e cioè dalle guardie armate che accompagnavano il re prima, e i consoli, poi.
In seguito questo potere fu attribuito al magistrato giusdicente, che, oltre al compito di giudicare le controversie, aveva la facoltà di esercitare una potestà repressiva o preventiva dei crimini.
Nel III sec. a.C., poi, con la creazione dei tresviri capitales [vedi] si realizzò la prima forma di attribuzione ad una specifica categoria di magistrati delle funzione di (—).
In età imperiale (I sec. d.C.) spettarono al præfectus urbi [vedi], coadiuvato dal præfectus vigilum [vedi praefecti], il controllo sulla sicurezza cittadina e la prevenzione delle attività criminose.
Nelle provinciæ, le funzioni di (—) erano assunte dal governatore che le esercitava, per mezzo di suoi ufficiali liturgici, anche se, di regola, poco efficienti e male equipaggiati.