Polibio
Polibio
Storico e uomo politico greco, (—) fu deportato a Roma nel 168 (o 167) a.C. Strinse rapporti di amicizia con Scipione Emiliano, accompagnandolo nelle sue imprese di guerra, e con molti altri illustri personaggi.
La sua opera, tesa all’esaltazione della grande potenza romana, ha come tema centrale l’invincibilità della potenza di Roma. Non esiste in (—) alcun rimpianto per la perduta indipendenza del suo popolo, né avversione per i vincitori: nella sua storia politica lo scrittore, anzi, decisamente parteggia per i conquistatori.
(—) è tuttavia scrupoloso nel ricostruire gli eventi politici e militari e la storia delle istituzioni. Il suo metodo pragmatico ne fa uno storico obiettivo che cerca di separare le ragioni profonde dei fatti dalle circostanze contingenti e di escludere ogni influenza divina nelle vicende narrate.
Delle fonti polibiane si servì, con diligenza, >Tito Livio [vedi] per la ricostruzione degli eventi storici del II e I sec. a.C.
Storico e uomo politico greco, (—) fu deportato a Roma nel 168 (o 167) a.C. Strinse rapporti di amicizia con Scipione Emiliano, accompagnandolo nelle sue imprese di guerra, e con molti altri illustri personaggi.
La sua opera, tesa all’esaltazione della grande potenza romana, ha come tema centrale l’invincibilità della potenza di Roma. Non esiste in (—) alcun rimpianto per la perduta indipendenza del suo popolo, né avversione per i vincitori: nella sua storia politica lo scrittore, anzi, decisamente parteggia per i conquistatori.
(—) è tuttavia scrupoloso nel ricostruire gli eventi politici e militari e la storia delle istituzioni. Il suo metodo pragmatico ne fa uno storico obiettivo che cerca di separare le ragioni profonde dei fatti dalle circostanze contingenti e di escludere ogni influenza divina nelle vicende narrate.
Delle fonti polibiane si servì, con diligenza, >Tito Livio [vedi] per la ricostruzione degli eventi storici del II e I sec. a.C.