Òrdo equèster
Òrdo equèster [Ordine equestre; cavalieri]
Ceto sociale, affermatosi intorno al II sec. a.C. detto equestre perché costituito in origine dalla cavalleria, cui spettavano per l’onerosità del servizio prestato nei reparti militari, ben 18 centurie nell’ambito dei comitia centuriata [vedi] ed una notevole influenza sulla vita politica dello Stato Romano. In seguito, a tali cavalieri detti equites equo publico, si aggiunsero anche coloro che servivano in battaglia equo privato e che dunque godevano di un censo tale da consentire loro di armarsi e mantenere un cavallo a proprie spese. Difatti, il ceto equestre risultò essenzialmente composto da ricchi imprenditori che dovevano la loro proprietà economica alle grandi spedizioni militari transmarine, alla riscossione dei tributi, agli affari e traffici di ogni genere con il mondo mediterraneo: a tale ceto apparterranno i c.d. homines novi (Mario [vedi] ad esempio) privi di natali illustri che, forti altresì dell’appoggio dei populares [vedi] entrarono in aperto contrasto con la classe senatoria, accentuando quel conflitto sociale che costituì uno dei fattori principali della crisi della Repubblica.
Ceto sociale, affermatosi intorno al II sec. a.C. detto equestre perché costituito in origine dalla cavalleria, cui spettavano per l’onerosità del servizio prestato nei reparti militari, ben 18 centurie nell’ambito dei comitia centuriata [vedi] ed una notevole influenza sulla vita politica dello Stato Romano. In seguito, a tali cavalieri detti equites equo publico, si aggiunsero anche coloro che servivano in battaglia equo privato e che dunque godevano di un censo tale da consentire loro di armarsi e mantenere un cavallo a proprie spese. Difatti, il ceto equestre risultò essenzialmente composto da ricchi imprenditori che dovevano la loro proprietà economica alle grandi spedizioni militari transmarine, alla riscossione dei tributi, agli affari e traffici di ogni genere con il mondo mediterraneo: a tale ceto apparterranno i c.d. homines novi (Mario [vedi] ad esempio) privi di natali illustri che, forti altresì dell’appoggio dei populares [vedi] entrarono in aperto contrasto con la classe senatoria, accentuando quel conflitto sociale che costituì uno dei fattori principali della crisi della Repubblica.