Nerone
Nerone (imp. 54-68 d.C.)
Fu uno tra i più importanti e discussi imperatori romani. Figlio adottivo di Claudio, quarto esponente della Casa Giulio-Claudia, assunse il principato nel 54 d.C. all’età di soli 17 anni; a gestire di fatto il governo durante i suoi primi anni di regno, furono la madre Agrippina, il precettore Seneca e il prefetto del pretorio Afranio Burro.
Durante il suo principato, (—) più dei suoi predecessori tentò una mediazione tra gli interessi dei ceti più abbienti e quelli delle masse proletarie civili e militari e delle popolazioni provinciali.
Tale tentativo, unito all’accentuazione graduale dei tratti orientalizzanti e dispotici del suo principato — divinizzazione della figura imperiale —, diede origine a una forte opposizione del Senato. I ceti abbienti, interessati a difendere i loro privilegi e a non subire il dispotismo di (—), gli mossero l’accusa di aver distrutto Roma con l’incendio del 64 d.C. per appagare la sua ambizione di fondare una nuova città.
Nel 68 d.C. la ribellione scoppiata tra le truppe spagnole, che acclamarono nuovo imperatore Galba [vedi], ebbe ripercussioni anche a Roma. (—), dichiarato fuori legge dal Senato, si uccideva per evitare di cadere nelle mani dei nemici.
Fu uno tra i più importanti e discussi imperatori romani. Figlio adottivo di Claudio, quarto esponente della Casa Giulio-Claudia, assunse il principato nel 54 d.C. all’età di soli 17 anni; a gestire di fatto il governo durante i suoi primi anni di regno, furono la madre Agrippina, il precettore Seneca e il prefetto del pretorio Afranio Burro.
Durante il suo principato, (—) più dei suoi predecessori tentò una mediazione tra gli interessi dei ceti più abbienti e quelli delle masse proletarie civili e militari e delle popolazioni provinciali.
Tale tentativo, unito all’accentuazione graduale dei tratti orientalizzanti e dispotici del suo principato — divinizzazione della figura imperiale —, diede origine a una forte opposizione del Senato. I ceti abbienti, interessati a difendere i loro privilegi e a non subire il dispotismo di (—), gli mossero l’accusa di aver distrutto Roma con l’incendio del 64 d.C. per appagare la sua ambizione di fondare una nuova città.
Nel 68 d.C. la ribellione scoppiata tra le truppe spagnole, che acclamarono nuovo imperatore Galba [vedi], ebbe ripercussioni anche a Roma. (—), dichiarato fuori legge dal Senato, si uccideva per evitare di cadere nelle mani dei nemici.