Massimino
Massimino (imp. 235-238 d.C.)
Gaio Giulio Vero Massimino, detto il Trace, primo imperatore di origine barbarica, fu proclamato dai soldati a Magonza dopo l’uccisione di Severo Alessandro nel marzo del 235 d.C. [vedi].
Ottenuta la consueta ratifica dal Senato, intraprese la guerra contro i Germani, invadendo i loro territori e giungendo fino in Pannonia.
Per esigenze belliche e per compensare l’esercito, egli intensificò la pressione tributaria, provocando la reazione dei proprietari terrieri e dei ceti medi italici inurbati. Pertanto mentre in Italia il Senato lo denunciava come pericolo pubblico (238 d.C.) in Africa venivano proclamati imperatori Gordiano I [vedi] e Gordiano II [vedi].
I due imperatori africani ebbero, peraltro, vita breve, uccisi entrambi dal legato di Numidia.
Il Senato, che aveva già confermato la nomina dei due Gordiani, proclamò allora imperatori Pupieno [vedi] e Balbino [vedi], affiancando loro il quattordicenne Gordiano III [vedi], allo scopo di contrapporli a (—), che intanto aveva mosso le sue truppe contro Roma, assediando Aquileia.
Proprio durante tale assedio (—) trovò la morte nel 238 d.C., ucciso dai suoi stessi soldati.
Gaio Giulio Vero Massimino, detto il Trace, primo imperatore di origine barbarica, fu proclamato dai soldati a Magonza dopo l’uccisione di Severo Alessandro nel marzo del 235 d.C. [vedi].
Ottenuta la consueta ratifica dal Senato, intraprese la guerra contro i Germani, invadendo i loro territori e giungendo fino in Pannonia.
Per esigenze belliche e per compensare l’esercito, egli intensificò la pressione tributaria, provocando la reazione dei proprietari terrieri e dei ceti medi italici inurbati. Pertanto mentre in Italia il Senato lo denunciava come pericolo pubblico (238 d.C.) in Africa venivano proclamati imperatori Gordiano I [vedi] e Gordiano II [vedi].
I due imperatori africani ebbero, peraltro, vita breve, uccisi entrambi dal legato di Numidia.
Il Senato, che aveva già confermato la nomina dei due Gordiani, proclamò allora imperatori Pupieno [vedi] e Balbino [vedi], affiancando loro il quattordicenne Gordiano III [vedi], allo scopo di contrapporli a (—), che intanto aveva mosso le sue truppe contro Roma, assediando Aquileia.
Proprio durante tale assedio (—) trovò la morte nel 238 d.C., ucciso dai suoi stessi soldati.