Lex Mamìlia

Lex Mamìlia

Dall’insieme delle testimonianze, può ritenersi sicura, se non estremamente probabile, l’esistenza di una (—) agraria emanata nel 109 a.C. che ebbe ad oggetto la disciplina dei limiti e dei confini delle terre date in concessione.
Tale legge, attraverso una serie di norme dettagliate, disciplinò le controversie nascenti dalla proprietà e dai confini, diversamente da un’altra lex Mamilia Roscia, che invece si occupava della tutela delle assegnazioni nelle colonie e nei municipi, in una prospettiva di salvaguardia dell’ordine pubblico.
È solo un’ipotesi che tale legge abbia posto termine alle contrastate vicende della riforma agraria graccana con l’abolizione del vectìgal [vedi] e, quindi, con la trasformazione dell’ager privatus vectigàlis in domìnium [vedi], ossia in proprietà òptimo iùre. Non si può, infatti, ritenere con certezza che tale legge abbia abolito il vectìgal, concludendo il processo di smobilitazione delle riforme agrarie graccane [vedi Tiberio e Caio Gracco].