Lex Iùlia de civitàte Latìnis dànda

Lex Iùlia de civitàte Latìnis dànda

Legge risalente al 90 a.C. e proposta dal console Lucio Cesare per fronteggiare la grave rivolta degli Italici, esplosa nel 91 a.C. Con essa si concedeva la cittadinanza romana al Lazio, alle città alleate rimaste fedeli a Roma e ai popoli che si fossero arresi entro un certo tempo. Ciò significò che le città dovettero accettare, con deliberazione dei loro organi politici, l’estensione della cittadinanza e le norme del diritto romano. La legge ebbe lo scopo di evitare che la rivolta si estendesse ad altri popoli, rompendo il fronte degli insorti ed appagando le rivendicazioni degli Italici.
Infine essa conteneva una clausola che autorizzò i magistrati cum impèrio a conferire la cittadinanza a singole persone, ascoltato il parere di un consìlium.