Lex horrèndi càrminis
Lex horrèndi càrminis (dir. pen.)
Una delle leggi cardine del diritto penale romano [vedi] fino alla fine del periodo repubblicano: essa attribuiva ai duoviri (duùmviri) perduellionis [vedi] il compito di giudicare in tema di perduèllio [vedi] nonché, in caso di vittoria nella contesa promossa con la provocàtio [vedi], quello di uccidere a colpi di bastone il condannato, dopo averlo appeso a capo coperto, ad un albero. Parte della dottrina dubita, però, che queste fossero le competenze effettive dei duumviri.
La (—) è citata dallo storico Livio (1, 26, 6) in relazione ad un episodio leggendario: il re Tullo Ostilio avrebbe, infatti, applicato tale legge nei confronti di Orazio (il vincitore dei tre Curiazi), che aveva ucciso la propria sorella (quest’ultima, fidanzata di uno dei Curiazi, aveva pianto la morte del suo fidanzato ed era, perciò, stata uccisa da Orazio).
Una delle leggi cardine del diritto penale romano [vedi] fino alla fine del periodo repubblicano: essa attribuiva ai duoviri (duùmviri) perduellionis [vedi] il compito di giudicare in tema di perduèllio [vedi] nonché, in caso di vittoria nella contesa promossa con la provocàtio [vedi], quello di uccidere a colpi di bastone il condannato, dopo averlo appeso a capo coperto, ad un albero. Parte della dottrina dubita, però, che queste fossero le competenze effettive dei duumviri.
La (—) è citata dallo storico Livio (1, 26, 6) in relazione ad un episodio leggendario: il re Tullo Ostilio avrebbe, infatti, applicato tale legge nei confronti di Orazio (il vincitore dei tre Curiazi), che aveva ucciso la propria sorella (quest’ultima, fidanzata di uno dei Curiazi, aveva pianto la morte del suo fidanzato ed era, perciò, stata uccisa da Orazio).