Lex Acìlia repetundàrum
Lex Acìlia repetundàrum
Legge emanata nel 123 a.C., su iniziativa di Caio Gracco, per combattere il crescente fenomeno della malversazione [vedi crìmen repetundarum].
Essa sancì il fondamentale principio secondo cui, in tema di malversazione, il procedimento doveva mirare, più che alla restituzione del maltolto, alla punizione del colpevole.
In tale prospettiva si giustifica l’ulteriore innovazione apportata dalla (—): il colpevole era, infatti, punito con una pena pecuniaria in duplum, pari cioè al doppio del valore delle cose di cui si era impadronito.
Apportò, inoltre, importanti modifiche processuali (prevedendo una diversa composizione dell’organo giudicante e svincolando del tutto il procedimento per malversazione dal processo privato).
Legge emanata nel 123 a.C., su iniziativa di Caio Gracco, per combattere il crescente fenomeno della malversazione [vedi crìmen repetundarum].
Essa sancì il fondamentale principio secondo cui, in tema di malversazione, il procedimento doveva mirare, più che alla restituzione del maltolto, alla punizione del colpevole.
In tale prospettiva si giustifica l’ulteriore innovazione apportata dalla (—): il colpevole era, infatti, punito con una pena pecuniaria in duplum, pari cioè al doppio del valore delle cose di cui si era impadronito.
Apportò, inoltre, importanti modifiche processuali (prevedendo una diversa composizione dell’organo giudicante e svincolando del tutto il procedimento per malversazione dal processo privato).