Labeone (M. Antistio)

Labeone (M. Antistio)

Eminente giurista dell’età augustea, vissuto nel I sec. a.C. (nacque intorno al 45 e morì agli inizi del I sec. d.C.), influenzò la cultura giuridica del suo tempo e dei secoli successivi.
Agevolato dalla protezione di Ottaviano Augusto (che in un secondo tempo, a quanto ci riferisce Pomponio [vedi], gli preferì Capitone [vedi] nella nomina a console), (—) percorse tutto il cùrsus honòrum [vedi].
Per questo si può condividere la tesi di coloro che negano a (—) il ruolo di oppositore del regime (attestatoci dalla tradizione e dallo storico Tacito).
Sempre secondo la tradizione, alla storica rivalità tra (—) e Capitone è da ricondurre la formazione delle due scuole giuridiche romane, la sabiniana [vedi scuola sabiniana] risalente a Capitone e la proculiana [vedi scuola sabiniana] facente capo a (—).
Il contrasto tra le due correnti di pensiero fu determinante per lo sviluppo della giurisprudenza dei secoli successivi.
Nella la sua imponente produzione letteraria, acquistano particolare importanza, per l’approfondimento concettuale e l’originalità espositiva, i Commentari agli editti del pretore urbano e del pretore peregrino, insieme alle opere sulle XII tavole [vedi lex XII Tabulàrum] e sul diritto pontificale.
La sua poliedrica formazione culturale gli consentì di scrivere anche importanti opere a carattere filosofico e retorico.