Gallieno
Gallieno (imp. 259/260 - 268 d.C.)
Associato all’impero del padre Valeriano [vedi] già del 253 d.C., ne assunse la direzione dopo la cattura di questi da parte dei Persiani nel 259-260 d.C.
Non potendo provvedere da solo alla difesa dei confini, lasciò che alcune province si difendessero con mezzi propri, attribuendo, così, alle province una pericolosa autonomia.
Infatti, in varie province, i capi degli eserciti si ritennero sciolti da ogni vincolo con Roma, si proclamarono imperatori della Provincia, dando vita al periodo c.d. dei trenta tiranni.
Nella limitata parte dell’Impero su cui (—) poté esercitare la propria autorità negli otto anni del suo regno riuscì ad attuare alcune riforme militari: allontanò i senatori da tutti i posti dell’esercito, sviluppò notevolmente la cavalleria, inquadrò grossi nuclei di barbari tra gli effettivi romani, istituì i còmites divini làteris Augusti.
Con l’intensificarsi di un nuovo ciclo di invasioni (—), in una manovra di difesa contro i Goti nella regione della Tracia, cadde vittima di una cospirazione di ufficiali d’origine illirica, capeggiata da Aureolo, poi suo successore.
Associato all’impero del padre Valeriano [vedi] già del 253 d.C., ne assunse la direzione dopo la cattura di questi da parte dei Persiani nel 259-260 d.C.
Non potendo provvedere da solo alla difesa dei confini, lasciò che alcune province si difendessero con mezzi propri, attribuendo, così, alle province una pericolosa autonomia.
Infatti, in varie province, i capi degli eserciti si ritennero sciolti da ogni vincolo con Roma, si proclamarono imperatori della Provincia, dando vita al periodo c.d. dei trenta tiranni.
Nella limitata parte dell’Impero su cui (—) poté esercitare la propria autorità negli otto anni del suo regno riuscì ad attuare alcune riforme militari: allontanò i senatori da tutti i posti dell’esercito, sviluppò notevolmente la cavalleria, inquadrò grossi nuclei di barbari tra gli effettivi romani, istituì i còmites divini làteris Augusti.
Con l’intensificarsi di un nuovo ciclo di invasioni (—), in una manovra di difesa contro i Goti nella regione della Tracia, cadde vittima di una cospirazione di ufficiali d’origine illirica, capeggiata da Aureolo, poi suo successore.