Galba Servio Sulpicio
Galba Servio Sulpicio (imp. 68-69 d.C.)
Esponente di una grande famiglia senatoria, aderì alla rivolta di Giulio Vindice contro Nerone [vedi].
Con l’appoggio dell’esercito e del governatore della Lusitania (Otone), (—) fu acclamato imperatore e riconosciuto dal Senato nell’autunno del 68 d.C.
Riprendendo il programma del principato di Claudio [vedi], restituì l’amministrazione dell’erario al Senato, pretendendo la restituzione dei beni donati da Nerone, allo scopo di risanare le finanze. Quest’atto gli procurò l’ostilità dei pretoriani, inizialmente suoi sostenitori, e dell’esercito, cui non aveva concesso le donazioni promesse.
Nel gennaio del 69 d.C. (—), ormai fallito l’esperimento del “principato senatorio”, fu ucciso nel Foro da una sommossa pretoriana e sostituito da Otone [vedi], acclamato nuovo imperatore.
Esponente di una grande famiglia senatoria, aderì alla rivolta di Giulio Vindice contro Nerone [vedi].
Con l’appoggio dell’esercito e del governatore della Lusitania (Otone), (—) fu acclamato imperatore e riconosciuto dal Senato nell’autunno del 68 d.C.
Riprendendo il programma del principato di Claudio [vedi], restituì l’amministrazione dell’erario al Senato, pretendendo la restituzione dei beni donati da Nerone, allo scopo di risanare le finanze. Quest’atto gli procurò l’ostilità dei pretoriani, inizialmente suoi sostenitori, e dell’esercito, cui non aveva concesso le donazioni promesse.
Nel gennaio del 69 d.C. (—), ormai fallito l’esperimento del “principato senatorio”, fu ucciso nel Foro da una sommossa pretoriana e sostituito da Otone [vedi], acclamato nuovo imperatore.