Etruschi

Etruschi

Popolo di origine incerta che secondo Erodoto sarebbe giunto in Italia dall’Asia Minore. Alcuni studiosi moderni ipotizzano che gli (—) proverrebbero dall’Europa centrale.
Storici recenti ritengono che essi sarebbero i discendenti delle genti mediterranee che nel periodo neolitico si stanziarono sulla riva destra del Tevere. Essi abitarono, a partire dal IX sec. a.C., in Etruria [vedi].
Tra l’VIII e il VII sec. a.C. furono il popolo più civile d’Italia. Gli (—) erano organizzati in città-stato, governate da re (lucumoni). Le città etrusche rimasero indipendenti l’una dall’altra; ma si riunivano in confederazioni, specie quando erano minacciate da nemici esterni.
Le più importanti città etrusche furono Chiusi, Cortona, Orvieto, Perugia, Volterra, Populonia, Arezzo e Veio.
Gli (—) furono abili navigatori e divisero con i Cartaginesi il dominio del Tirreno, sancito dalla conquista della Corsica (vittoria di Alalia, metà del VI sec. a.C.).
Nel periodo di maggiore potenza (secc. VII-V a.C.) estesero il loro dominio alla pianura padana; conquistarono Roma (periodo dei Tarquini, gli ultimi tre re di Roma [vedi gens Tarquinia]) e si spinsero in Campania fino al golfo di Salerno. La decadenza degli (—) ebbe inizio con la cacciata dei Tarquini da Roma e l’abbandono della Campania sotto la spinta dei Sanniti (424 a.C.).
Sconfitti a Nord dai Galli (V-IV sec. a.C.), battuti per mare da Gerone di Siracusa (474 a.C.), caddero infine sotto il dominio romano.
Il primo passo verso la sottomissione a Roma avvenne con la presa di Veio (396 a.C.), ad opera del dittatore Marco Furio Camillo [vedi], dopo un assedio durato dieci anni. Seguirono le conquiste di Tarquinia (357 a.C.), Cere (355 a.C.), Volsini (264 a.C.).
Gli (—) ottennero la cittadinanza romana con la guerra sociale del 90 a.C.