Deductio uxòris in domum marìti
Deductio uxòris in domum marìti
Letteralmente, l’espressione indicava la conduzione della moglie nella casa del marito.
Si trattava di un uso sociale, non necessario ai fini della sussistenza del matrimonium [vedi], ma che, se realizzato, costituiva uno dei modi per provare l’inizio della convivenza matrimoniale. Parte della dottrina, peraltro, ha ritenuto che, in realtà, la (—) fosse, nella pratica, considerata indispensabile, argomentando “dalla terminologia uxorem dùcere (condurre la moglie), usata per indicare l’andata a nozze del marito, e nùbere marito (coprirsi il capo di un velo nell’entrare in casa del marito), usata per indicare l’andata a nozze della moglie”: entrambe le espressioni evocano l’idea dell’ingresso della moglie presso la casa maritale, e, quindi, della (—).
Letteralmente, l’espressione indicava la conduzione della moglie nella casa del marito.
Si trattava di un uso sociale, non necessario ai fini della sussistenza del matrimonium [vedi], ma che, se realizzato, costituiva uno dei modi per provare l’inizio della convivenza matrimoniale. Parte della dottrina, peraltro, ha ritenuto che, in realtà, la (—) fosse, nella pratica, considerata indispensabile, argomentando “dalla terminologia uxorem dùcere (condurre la moglie), usata per indicare l’andata a nozze del marito, e nùbere marito (coprirsi il capo di un velo nell’entrare in casa del marito), usata per indicare l’andata a nozze della moglie”: entrambe le espressioni evocano l’idea dell’ingresso della moglie presso la casa maritale, e, quindi, della (—).