Dedùctio coloniàrum
Dedùctio coloniàrum [Colonizzazione]
La (—), cioè la decisione di fondare una nuova colonia adottata per legge (di solito un senatusconsultum [vedi]) cui faceva seguito il voto popolare, di solito un plebiscito [vedi plebiscitum], con cui veniva deciso il tipo di colonia (se romana o latina), il numero dei coloni, il luogo dove sarebbe sorta la colonia, le estensioni di terra da assegnare a ciascun colono, la commissione che doveva sovrintendere alle operazioni.
In particolare, nelle coloniæ civium Romanorum [vedi colonia] il numero di coloni era originariamente di 300. Tale numero successivamente aumentò anche per il venir meno della natura prettamente militare delle colonie stesse, per cui troviamo, ad esempio, colonie romane come Parma, fondata nel 183 a.C., con una popolazione di 2.000 coloni.
La commissione era composta di solito da 3 membri (c.d. tresviri coloniæ deducendæ agroque dividundo), ed aveva il compito di scegliere i coloni e provvedere alle assegnazioni dei terreni. Nelle colonie romane, i coloni, pur costituendo una autonoma comunità (facente capo ad un collegio di duòviri prætòres [vedi]) conservavano la cittadinanza romana, rimanendo iscritti nella trìbus e potendo, pertanto, esercitare in Roma il diritto di voto. Nelle colonie latine, non potevano essere iscritti cittadini romani se non a seguito di rinuncia, a volte imposta, alla cittadinanza.
La (—), cioè la decisione di fondare una nuova colonia adottata per legge (di solito un senatusconsultum [vedi]) cui faceva seguito il voto popolare, di solito un plebiscito [vedi plebiscitum], con cui veniva deciso il tipo di colonia (se romana o latina), il numero dei coloni, il luogo dove sarebbe sorta la colonia, le estensioni di terra da assegnare a ciascun colono, la commissione che doveva sovrintendere alle operazioni.
In particolare, nelle coloniæ civium Romanorum [vedi colonia] il numero di coloni era originariamente di 300. Tale numero successivamente aumentò anche per il venir meno della natura prettamente militare delle colonie stesse, per cui troviamo, ad esempio, colonie romane come Parma, fondata nel 183 a.C., con una popolazione di 2.000 coloni.
La commissione era composta di solito da 3 membri (c.d. tresviri coloniæ deducendæ agroque dividundo), ed aveva il compito di scegliere i coloni e provvedere alle assegnazioni dei terreni. Nelle colonie romane, i coloni, pur costituendo una autonoma comunità (facente capo ad un collegio di duòviri prætòres [vedi]) conservavano la cittadinanza romana, rimanendo iscritti nella trìbus e potendo, pertanto, esercitare in Roma il diritto di voto. Nelle colonie latine, non potevano essere iscritti cittadini romani se non a seguito di rinuncia, a volte imposta, alla cittadinanza.