Codex Theodosiànus
Codex Theodosiànus [Codice Teodosiano]
Il (—) costituì l’ideale continuazione del Codex Gregoriànus [vedi] e del Codex Hermogeniànus [vedi] ed inaugurò la serie delle codificazioni tardo-romane.
Pubblicato il 15 febbraio del 438 d.C. nella parte orientale dell’impero, il (—) fu adottato dall’imperatore d’Occidente Valentiniano III [vedi] e, a partire dal 1° gennaio del 439 d.C., entrò in vigore in tutto l’impero. In esso erano contenute solo leges generales cioè provvedimenti normativi.
L’opera, strutturata sulla falsariga dei due codici innanzi menzionati, constava di 16 libri, ciascuno dei quali si divideva in un certo numero di tituli; ogni titolo era dedicato, a sua volta, alla trattazione di una data materia e delle relative costituzioni imperiali, enumerate secondo un ordine cronologico.
Il libro I riguardava le fonti del diritto: i libri II - V ed VIII erano relativi al diritto privato; il libro VI trattava delle gerarchie dei funzionari; il VII di diritto militare; il libro IX atteneva al diritto criminale; il X e l’XI al finanziario; i libri XII - XV alle corporazioni; il libro XVI infine al diritto ecclesiastico.
Il (—) non ci è giunto integro, ma attraverso manoscritti incompleti, ma una parte rilevante di esso è stata trasfusa nella Lex Romana Wisigothorum [vedi].
Il (—) costituì l’ideale continuazione del Codex Gregoriànus [vedi] e del Codex Hermogeniànus [vedi] ed inaugurò la serie delle codificazioni tardo-romane.
Pubblicato il 15 febbraio del 438 d.C. nella parte orientale dell’impero, il (—) fu adottato dall’imperatore d’Occidente Valentiniano III [vedi] e, a partire dal 1° gennaio del 439 d.C., entrò in vigore in tutto l’impero. In esso erano contenute solo leges generales cioè provvedimenti normativi.
L’opera, strutturata sulla falsariga dei due codici innanzi menzionati, constava di 16 libri, ciascuno dei quali si divideva in un certo numero di tituli; ogni titolo era dedicato, a sua volta, alla trattazione di una data materia e delle relative costituzioni imperiali, enumerate secondo un ordine cronologico.
Il libro I riguardava le fonti del diritto: i libri II - V ed VIII erano relativi al diritto privato; il libro VI trattava delle gerarchie dei funzionari; il VII di diritto militare; il libro IX atteneva al diritto criminale; il X e l’XI al finanziario; i libri XII - XV alle corporazioni; il libro XVI infine al diritto ecclesiastico.
Il (—) non ci è giunto integro, ma attraverso manoscritti incompleti, ma una parte rilevante di esso è stata trasfusa nella Lex Romana Wisigothorum [vedi].