Codex Hermogeniànus
Codex Hermogeniànus [Codice Ermogeniano]
Il (—), al pari del Codex Gregorianus, è una raccolta privata di costituzioni, redatte in epoca dioclezianea [vedi Diocleziano].
Costituì una integrazione del Codex Gregorianus e raccolse una serie di rescritti dello stesso Diocleziano emessi tra il 294 e il 295 d.C.
Era costituito da un solo libro diviso in tituli.
Il Codex non ci è noto per tradizione diretta, ma sulla base delle leggi barbariche Burgundionum e Wisigothorum [vedi Lex Romana Burgundionum e Wisigothorum].
Fu riconosciuto solo nel 438 d.C. da Teodosio quale codificazione ufficiale.
Gli autori delle due opere, Gregorio [vedi] e, con tutta probabilità, Ermogeniano [vedi] riuscirono nell’ambizioso intento di raccogliere un elevato numero di costituzioni imperiali grazie soprattutto alla consultazione degli archivi imperiali, cui avevano accesso, essendo entrambi funzionari dell’amministrazione centrale.
Le due raccolte, di cui ci sono pervenuti solo scarni frammenti, hanno esercitato un’influenza decisiva, consolidando la tradizione delle leggi imperiali precostantiniane, poi trasfuse nel Codice di Giustiniano [vedi Codex Iustiniànus] ed in quelli dei re germanici occidentali dell’impero romano.
Il (—), al pari del Codex Gregorianus, è una raccolta privata di costituzioni, redatte in epoca dioclezianea [vedi Diocleziano].
Costituì una integrazione del Codex Gregorianus e raccolse una serie di rescritti dello stesso Diocleziano emessi tra il 294 e il 295 d.C.
Era costituito da un solo libro diviso in tituli.
Il Codex non ci è noto per tradizione diretta, ma sulla base delle leggi barbariche Burgundionum e Wisigothorum [vedi Lex Romana Burgundionum e Wisigothorum].
Fu riconosciuto solo nel 438 d.C. da Teodosio quale codificazione ufficiale.
Gli autori delle due opere, Gregorio [vedi] e, con tutta probabilità, Ermogeniano [vedi] riuscirono nell’ambizioso intento di raccogliere un elevato numero di costituzioni imperiali grazie soprattutto alla consultazione degli archivi imperiali, cui avevano accesso, essendo entrambi funzionari dell’amministrazione centrale.
Le due raccolte, di cui ci sono pervenuti solo scarni frammenti, hanno esercitato un’influenza decisiva, consolidando la tradizione delle leggi imperiali precostantiniane, poi trasfuse nel Codice di Giustiniano [vedi Codex Iustiniànus] ed in quelli dei re germanici occidentali dell’impero romano.