Clodio

Clodio

Riconfermato il triumvirato con gli Accordi di Lucca [vedi] del 56 a.C. ed entrati in opposizione Cesare e Pompeo impegnati entrambi in campagne militari, a Roma si verificarono gravi disordini fomentati dal tribuno patrizio (—) che, interpretando le aspirazioni della plebe, si pose a capo del partito democratico.
Animato più da un desiderio di potere, che da veri ideali democratici, (—) fece appello al consenso della plebe e degli schiavi, solo a scopi demagogici. Il movimento di (—) celava infatti un intento sovversivo (anche se non rivoluzionario), nonostante l’emanazione di una lex Clodia frumentaria per regolare una distribuzione gratuita di grano alla popolazione povera ed una legge per abolire il divieto di costituire dei collegia, introdotto da un senatusconsùltum [vedi] del 64 a.C.
Avversato in politica da Cicerone, in accesa polemica col tribuno, (—) finiva ucciso da Milone, in uno scontro avvenuto tra le reciproche bande armate.