Celso P. Giuvenzio (figlio)
Celso P. Giuvenzio (figlio)
Giurista vissuto nel II sec. d.C. durante l’età adrianea. Ricoprì successivamente le cariche di pretore, ambasciatore imperiale e console e fece, altresì, parte del consilium [vedi consilium principis] dell’imperatore Adriano. Figlio di Celso padre [vedi] si distinse per la vigorosa incisività del suo linguaggio, sintetico ed efficace ad un tempo. In particolare, sono a lui attribuite alcune tra le più note massime del diritto romano, sempre vive anche nella cultura giuridica moderna e contemporanea; tra esse, ricordiamo:
— la definizione del diritto come ars boni et æqui (arte del buono e del giusto);
— la regola secondo cui scìre lèges non hoc est verba eàrum tenère, sed vim ac potestàtem (conoscere le leggi non significa comprendere le loro parole, ma la loro forza ed il loro significato);
— la regola aurea secondo cui incivile est nisi tota lège perspècta una àliqua partìcula èius proposita iudicare vel respondere (è incivile giudicare o rispondere sulla base di una parte della legge piuttosto che in ragione dell’insieme della stessa);
— il proverbio giuridico impossibìlium nulla obligàtio (è nulla l’obbligazione avente ad oggetto una prestazione impossibile).
Fu inoltre ispiratore e proponente del senatusconsùltum Iuventiànum [vedi].
Giurista vissuto nel II sec. d.C. durante l’età adrianea. Ricoprì successivamente le cariche di pretore, ambasciatore imperiale e console e fece, altresì, parte del consilium [vedi consilium principis] dell’imperatore Adriano. Figlio di Celso padre [vedi] si distinse per la vigorosa incisività del suo linguaggio, sintetico ed efficace ad un tempo. In particolare, sono a lui attribuite alcune tra le più note massime del diritto romano, sempre vive anche nella cultura giuridica moderna e contemporanea; tra esse, ricordiamo:
— la definizione del diritto come ars boni et æqui (arte del buono e del giusto);
— la regola secondo cui scìre lèges non hoc est verba eàrum tenère, sed vim ac potestàtem (conoscere le leggi non significa comprendere le loro parole, ma la loro forza ed il loro significato);
— la regola aurea secondo cui incivile est nisi tota lège perspècta una àliqua partìcula èius proposita iudicare vel respondere (è incivile giudicare o rispondere sulla base di una parte della legge piuttosto che in ragione dell’insieme della stessa);
— il proverbio giuridico impossibìlium nulla obligàtio (è nulla l’obbligazione avente ad oggetto una prestazione impossibile).
Fu inoltre ispiratore e proponente del senatusconsùltum Iuventiànum [vedi].