Catilina (Lucio Sergio)
Catilina (Lucio Sergio)
Patrizio romano (109-62 a.C.), già fautore di Silla, nel 67 fu nominato propretore nella provincia d’Africa, dove praticò l’arbitrio e la concussione. (—) nel 66 fu escluso dalla candidatura alle elezioni consolari, dovendo subire un processo per concussione. Ormai screditato, subì una dopo l’altra tre sconfitte nelle elezioni del 65, 63 e 62.
Dopo l’ultima sconfitta (—) decise di praticare la strada delle violenza. Privo di ogni potere esecutivo, (—) poteva agire soltanto attraverso una cospirazione.
In tutta Italia, in specie in Etruria, egli andava raccogliendo truppe, reclutando malcontenti e disperati d’ogni specie. I veterani di Silla che nei loro fondi si trovavano in difficoltà economiche, gli fornirono una preziosa collaborazione. Cicerone, venuto a conoscenza della cospirazione, la denunciò in Senato. Vistosi scoperto, (—) fuggì in Etruria, dove fu sconfitto e ucciso presso Pistoia dal console Antonio.
Patrizio romano (109-62 a.C.), già fautore di Silla, nel 67 fu nominato propretore nella provincia d’Africa, dove praticò l’arbitrio e la concussione. (—) nel 66 fu escluso dalla candidatura alle elezioni consolari, dovendo subire un processo per concussione. Ormai screditato, subì una dopo l’altra tre sconfitte nelle elezioni del 65, 63 e 62.
Dopo l’ultima sconfitta (—) decise di praticare la strada delle violenza. Privo di ogni potere esecutivo, (—) poteva agire soltanto attraverso una cospirazione.
In tutta Italia, in specie in Etruria, egli andava raccogliendo truppe, reclutando malcontenti e disperati d’ogni specie. I veterani di Silla che nei loro fondi si trovavano in difficoltà economiche, gli fornirono una preziosa collaborazione. Cicerone, venuto a conoscenza della cospirazione, la denunciò in Senato. Vistosi scoperto, (—) fuggì in Etruria, dove fu sconfitto e ucciso presso Pistoia dal console Antonio.