Captìvitas

Captìvitas [Prigionia]

Condizione del cittadino romano libero fatto prigioniero dal nemico in guerra. Il cittadino romano prigioniero (detto captìvus), a seguito della cattura, subiva la capitis deminutio maxima [vedi càpitis deminùtio] e versava in stato di sérvitus iniústa, ossia non conforme al iùs civile [vedi].
Il relativo stato servile non si considerava definitivo, in quanto poteva cessare se il captivus rientrava entro i confini dello Stato romano con l’intenzione di restarvi (ius postliminii). Fu, altresì, previsto da una “fictio legis Corneliæ”, modellata sulla lex Cornelia (Sullae) de captivis [vedi] dell’81 a.C., che nell’ipotesi di morte del cittadino in stato di (—), il momento della morte dovesse essere fittiziamente retrodatato al momento della cattura da parte del nemico, quando ancora cioè il cittadino era libero e godeva quindi della testamenti factio [vedi testamenti fàctio attiva; testamenti factio passiva].