Caio Gracco Sempronio
Caio Gracco Sempronio
Uomo politico, vissuto nel II sec. a.C. (154-121), fratello di Tiberio Gracco [vedi], ne continuò l’opera riformatrice.
Eletto tribuno della plebe nel 123 a.C., elaborò un progetto politico più ampio di quello di Tiberio. Tale progetto, teso alla risoluzione della crisi economica della società romana, si fondava su di una calibrata organizzazione delle forze sociali, garantita da una radicale riforma giuridica.
Oltre alla sempre sentita questione agraria, (—) affrontò problemi di vario ordine:
— l’assegnazione di terre agli Italici;
— l’emanazione di leggi per l’amministrazione delle province;
— l’emanazione di leggi giudiziarie.
Di notevole rilievo fu anche la lex frumentaria, che previde la distribuzione mensile di una quantità di grano a prezzo più basso di quello di mercato a favore della popolazione proletaria di sesso maschile appartenente alla città di Roma [vedi frumentatiònes].
A tali iniziative si oppose ripetutamente il Senato che, scatenata una violenta offensiva fondata su basi demagogiche, provocò una aperta ribellione delle masse popolari, decretando la fine politica e la condanna a morte di (—) nel 121 a.C.
Uomo politico, vissuto nel II sec. a.C. (154-121), fratello di Tiberio Gracco [vedi], ne continuò l’opera riformatrice.
Eletto tribuno della plebe nel 123 a.C., elaborò un progetto politico più ampio di quello di Tiberio. Tale progetto, teso alla risoluzione della crisi economica della società romana, si fondava su di una calibrata organizzazione delle forze sociali, garantita da una radicale riforma giuridica.
Oltre alla sempre sentita questione agraria, (—) affrontò problemi di vario ordine:
— l’assegnazione di terre agli Italici;
— l’emanazione di leggi per l’amministrazione delle province;
— l’emanazione di leggi giudiziarie.
Di notevole rilievo fu anche la lex frumentaria, che previde la distribuzione mensile di una quantità di grano a prezzo più basso di quello di mercato a favore della popolazione proletaria di sesso maschile appartenente alla città di Roma [vedi frumentatiònes].
A tali iniziative si oppose ripetutamente il Senato che, scatenata una violenta offensiva fondata su basi demagogiche, provocò una aperta ribellione delle masse popolari, decretando la fine politica e la condanna a morte di (—) nel 121 a.C.