Attalidi

Attalidi

Dopo la morte di Alessandro Magno (323), i suoi generali si spartirono l’impero. Uno di essi, Filetero che governò su Pergamo, fu fondatore della dinastia degli (—). Il suo successore, Eumene I (m. 241 a.C.) assicurò l’indipendenza di Pergamo dall’impero dei Seleucidi [vedi]. Gli successe Attalo I (241-197), il quale sconfisse i Galàti, acquistando prestigio e acquisendo il titolo di re.
Attalo dominò quasi tutta l’Asia Minore seleucide. Nel 201 gli (—) si allearono con Roma contro Antioco III re dei Seleucidi, il quale venne sconfitto a Magnesia nel 189, durante il regno di Eumene II (197-159). In tal modo, gli (—) ricevettero parte dei possedimenti ceduti da Antioco in Asia Minore.
Eumene II
proseguì la politica filoromana di Attalo I, incitando i Romani ad attaccare la Macedonia. Gli successe il fratello Attalo II Filadelfo (159-138), quindi Attalo III (138-133). Con la morte di quest’ultimo si estinse la dinastia degli (—): i loro possedimenti formarono la provincia romana dell’Asia Minore.
Gli (—) regnarono su una città-stato greca ma esercitarono notevoli poteri d’intervento e di governo sulle popolazioni dei Paesi circostanti.
Essi fondarono la loro ricchezza sulle risorse naturali (argento) e soprattutto sui prodotti agricoli e sulla produzione di lana e pergamena (che deve il suo nome proprio alla città di Pergamo).
Gli (—) promossero l’arte e la letteratura, facendo di Pergamo una delle più belle città greche, famosa per la sua biblioteca e per la sua architettura.