Àrrha

Àrrha [Caparra]

Espressione che, nell’evoluzione del diritto romano, assunse diversi significati. Indicò, in origine, un istituto di derivazione greca (arrabôn), consistente nella consegna anticipata di parte del prezzo convenuto per una compravendita, oppure di una cosa di valore, fatta al fine di impegnarsi ed impegnare il soggetto che la riceveva: infatti se il soggetto che aveva dato l’(—) decideva di non contrarre, perdeva ciò che aveva anticipatamente consegnato all’altro; se era l’altro a non voler contrarre, era obbligato a restituire il doppio dell’(—) ricevuta.
In diritto romano invece, la vendita non era immediatamente traslativa del possesso, come nel diritto greco, ma aveva soltanto effetti obbligatori, giacché non ebbe senso una funzione dell’(—) come impegno all’alienazione, dal momento che tali effetti derivavano dalla stessa fattispecie contrattuale. Pertanto:
— l’(—) fu utilizzata a scopo di prova, per evidenziare, cioè, l’avvenuta conclusione di un contratto ed i conseguenti obblighi contrattuali rispettivamente assunti. La consegna dell’(—) segnava il passaggio dalla fase preliminare delle trattative a quella della conclusione del contratto: intesa in questa accezione, l’(—) (denominata arrha confirmatòria) si diffuse gradualmente in periodo preclassico e classico. La giurisprudenza riteneva che, per effetto della conclusione del contratto, l’(—) dovesse in ogni caso esser restituita da colui che l’aveva ricevuta, anche prescindendo dall’esecuzione del contratto;
— in diritto postclassico (in particolare sotto Giustiniano), l’(—) assunse una diversa funzione (si parlò, per essa, di arrha pœnitentiàlis [vedi]): quando due o più soggetti avevano stabilito di contrarre una vendita in forma scritta, essi potevano sottrarsi all’impegno solo se non avevano versato un’(—). In caso contrario, rispettivamente, il compratore avrebbe perso l’(—) versata, oppure il venditore avrebbe dovuto restituire il doppio dell’(—) ricevuta (a seconda che, ovviamente, fosse stato l’uno oppure l’altro a volersi sottrarre all’impegno assunto).