Ædìlitas
Ædìlitas
Magistratura ordinaria romana (i cui membri erano detti ædiles, edili), tappa importante, anche se non necessaria, del cursus honorum [vedi]. Fu composta di due “sottomagistrature”:
— ædìles plèbis (edili della plebe);
— ædiles curùles (edili curuli).
In origine, gli edili erano esclusivamente plebei, collaboratori dei tribuni della plebe [vedi tribunus plèbis], ed amministratori del patrimonio della plebe; ad essi, in particolare, era affidata:
— la vigilanza, con annessi poteri di polizia, sui quartieri e sui mercati plebei;
— la custodia degli archivi e la gestione del Tesoro entrambi depositati presso il tempio di Cerere sull’Aventino.
A seguito delle rivolte plebee del IV sec. a.C., culminate nell’emanazione delle leges Liciniæ Sextiæ [vedi], la configurazione dell’(—) mutò notevolmente: la magistratura consolare fu aperta dal patriziato anche ai plebei, in cambio della concessione di due dei quattro posti di edile. In tal modo si verificò lo sdoppiamento tra:
— edili curuli (patrizi);
— edili plebei.
Nel 306 a.C. venne meno il privilegio patrizio, ma la distinzione rimase in vita, venendo gli edili curuli eletti dai comìtia centuriàta [vedi] (e poi dai comitia tribùta [vedi]), gli altri dai concìlia plèbis [vedi].
Una lex Iulia (Cæsaris) de magistràtibus, del 46-44 a.C., affiancò, agli edili della plebe, due ulteriori ædiles ceriales, con compito di provvedere alle riserve di cereali, nonché all’organizzazione dei ludi ceriales (giochi circensi che si tenevano a Roma nel mese di aprile).
Tutti i magistrati edili (sia curuli che plebei) avevano:
— funzioni amministrative quali:
— la cura annònæ (provvedevano, cioè, agli approvvigionamenti, stabilendo i prezzi e disciplinando l’andamento dei pubblici mercati);
— la cura ludòrum (inizialmente sorvegliavano l’andamento dei giochi pubblici che successivamente passarono ad organizzare, sfruttandone le potenzialità di strumento di propaganda politica);
— la cura ùrbis (svolgevano funzioni di controllo sul normale andamento della vita quotidiana nel territorio cittadino, adottando misure di prevenzione degli incendi, controllando le strade, supervisionando i servizi della nettezza urbana e dell’acquedotto);
— compiti di polizia (con inflizione di multe il cui ricavato serviva per l’organizzazione dei giochi).
Gli edili curuli erano, altresì, competenti a risolvere le controversie sorte nei mercati pubblici (funzione giurisdizionale).
Magistratura ordinaria romana (i cui membri erano detti ædiles, edili), tappa importante, anche se non necessaria, del cursus honorum [vedi]. Fu composta di due “sottomagistrature”:
— ædìles plèbis (edili della plebe);
— ædiles curùles (edili curuli).
In origine, gli edili erano esclusivamente plebei, collaboratori dei tribuni della plebe [vedi tribunus plèbis], ed amministratori del patrimonio della plebe; ad essi, in particolare, era affidata:
— la vigilanza, con annessi poteri di polizia, sui quartieri e sui mercati plebei;
— la custodia degli archivi e la gestione del Tesoro entrambi depositati presso il tempio di Cerere sull’Aventino.
A seguito delle rivolte plebee del IV sec. a.C., culminate nell’emanazione delle leges Liciniæ Sextiæ [vedi], la configurazione dell’(—) mutò notevolmente: la magistratura consolare fu aperta dal patriziato anche ai plebei, in cambio della concessione di due dei quattro posti di edile. In tal modo si verificò lo sdoppiamento tra:
— edili curuli (patrizi);
— edili plebei.
Nel 306 a.C. venne meno il privilegio patrizio, ma la distinzione rimase in vita, venendo gli edili curuli eletti dai comìtia centuriàta [vedi] (e poi dai comitia tribùta [vedi]), gli altri dai concìlia plèbis [vedi].
Una lex Iulia (Cæsaris) de magistràtibus, del 46-44 a.C., affiancò, agli edili della plebe, due ulteriori ædiles ceriales, con compito di provvedere alle riserve di cereali, nonché all’organizzazione dei ludi ceriales (giochi circensi che si tenevano a Roma nel mese di aprile).
Tutti i magistrati edili (sia curuli che plebei) avevano:
— funzioni amministrative quali:
— la cura annònæ (provvedevano, cioè, agli approvvigionamenti, stabilendo i prezzi e disciplinando l’andamento dei pubblici mercati);
— la cura ludòrum (inizialmente sorvegliavano l’andamento dei giochi pubblici che successivamente passarono ad organizzare, sfruttandone le potenzialità di strumento di propaganda politica);
— la cura ùrbis (svolgevano funzioni di controllo sul normale andamento della vita quotidiana nel territorio cittadino, adottando misure di prevenzione degli incendi, controllando le strade, supervisionando i servizi della nettezza urbana e dell’acquedotto);
— compiti di polizia (con inflizione di multe il cui ricavato serviva per l’organizzazione dei giochi).
Gli edili curuli erano, altresì, competenti a risolvere le controversie sorte nei mercati pubblici (funzione giurisdizionale).