Àctio utilis suo nomine

Àctio utilis suo nomine

Azione
concessa, nel II sec. d.C., da Antonino Pio [vedi] all’acquirente di un complesso ereditario per permettergli di agire a proprio nome contro i debitori ereditari.
Più tardi l’(—) fu estesa ad altri casi fino a divenire generale nel diritto giustinianeo.
La (—) consentì l’attuazione della cessio crediti [vedi] che fu realizzata fino al II sec. d.C. in modo indiretto. L’effetto pratico della cessio era conseguita in via giudiziaria attraverso la procuratio in rem suam [vedi]: cioè il creditore nominava procurator il cessionario, dandogli il potere di perseguire il ceduto per l’adempimento, ma dispensandolo dalla resa dei conti.
Due erano gli inconvenienti:
1) la scadenza automatica della procuratio alla morte di una delle parti;
2) sino al momento della litis contestatio [vedi] il cedente rimaneva creditore: di conseguenza egli poteva agire indipendentemente dal procuratore cessionario.
A questi inconvenienti cercò di porre rimedio l’(—).