Àctio ratiònibus distrahèndis

Àctio ratiònibus distrahèndis

Azione prevista dalla legge delle XII Tavole [vedi lex XII Tabulàrum], ed esercitabile dal pupillus [vedi] nei confronti del tutor legitimus [vedi], una volta cessata la tutela. L’azione mirava ad ottenere un rendiconto della gestione del patrimonio pupillare separato rispetto al rendiconto del patrimonio appartenente al tutore: se fosse risultato che il tutor aveva distratto in suo favore cespiti patrimoniali e proventi di gestione appartenenti al pupillus.
Egli era condannato in duplum, cioè al pagamento del doppio del valore dei beni di cui si era impadronito.
L’(—) rientrava, pertanto, tra le actiònes pœnales [vedi >actio pœnalis, rei persecutoriæ, mixtæ].
In dottrina si ritiene che, nel periodo classico, il regime dell’(—) divenne generalmente applicabile a tutti i tipi di tutori.
La fattispecie che determinava l’esercizio dell’(—) risultava essere, in sostanza, una particolare configurazione di furtum [vedi].